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Operaio ucciso a colpi di fucile, confessa il cugino: “Volevo abbattere un cinghiale”

S.R. è stato denunciato in stato di libertà per omicidio colposo e porto illegale di arma. Ha puntato con un fucile detenuto abusivamente e fatto fuoco contro il cugino, Pasquale Schirripa, mentre entrambi cercavano di abbattere un cinghiale che si era introdotto nella proprietà in contrada Furro a Roccella di Gioiosa Ionica. L’uomo si è consegnato spontaneamente.
A cura di Angela Marino
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Foto di archivio
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Si è consegnato spontaneamente alle forze dell'ordine a pochi giorni dal ritrovamento del cadavere di Pasquale Schirripa, l'operaio specializzato Enel, uccio lo scorso martedì a Gioiosa Jonica, in Calabria. È il cugino della vittima, un 64enne incensurato, che ha ammesso di essere lui il responsabile della morte di Schirripa, per un fatale errore. L'uomo, infatti, ha confessato di aver fatto fuoco con un fucile contro il parente, nel tentativo di abbattere un cinghiale che si era introdotto nella sua proprietà, in contrada Furro. A causa della folta vegetazione, secondo il suo racconto, l'uomo avrebbe colpito per sbaglio il parente, mentre puntava il fucile contro l'animale.

S.R. è stato denunciato in stato di libertà per omicidio colposo e porto illegale di arma. Il fucile, clandestino, è stata trovato dai carabinieri nel corso dei rilievi del caso nei paraggi del luogo del crimine. L'uomo si è presentato spontaneamente in caserma, accompagnato dal proprio avvocato e ha confessato le proprie responsabilità al pm della Procura di Locri e ai carabinieri che stavano indagando sul caso.

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