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Omicidio Vangeli, l’ex fidanzata di Francesco rischia il processo

Alessia Pesce, la fidanzata 21enne calabrese Francesco Vangeli, ucciso a fucilate e gettato nel fiume Mesima due anni fa, rischia il processo per l’omicidio del giovane, insieme agli autori materiali del delitto, i fratelli Prostamo e a due amici della vittima. La mamma di Francesco: “Chi diceva di amarti ti ha portato alla morte”
A cura di Angela Marino
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Alessia Pesce, la fidanzata 21enne di Francesco Vangeli, ucciso a fucilate e gettato nel fiume Mesima due anni fa, rischia di andare a processo per l'omicidio del giovane. La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha terminato le indagini sull'omicidio di Francesco Vangeli, il giovane di Filandari, ucciso a ottobre del 2018, per motivi passionali, senza che il suo corpo fosse mai ritrovato. Francesco è l'ennesima vittima di lupara bianca del territorio.

L'ex fidanzata di Vangeli, Alessia Pesce, 21 anni di Filandari, ma residente a San Giovanni di Mileto rischia dunque di andare a giudizio insieme  ai fratelli Antonio e Giuseppe Prostamo, rispettivamente 31 e 35 anni, ritenuti esponenti di spicco dell'omonima famiglia di ‘ndrangheta di San Giovanni di Mileto, e autori materiali del delitto. A processo rischiano di finire anche due amici della vittima: Alessio Porretta (24) di Filandari, e Fausto Signoretta (29) di Ionadi.

I fatti risalgono alla sera del 9 ottobre 2018, quando il 26enne di Filandari è uscito di casa per incontrare con Antonio Prostamo. Francesco, che di professione faceva il falegname, era stato attirato con il pretesto di affidargli la commessa di un tavolino in ferro battuto, si è invece ritrovato vittima di un'imboscata. Movente passionale, per gli inquirenti. Prostamo, infatti, avrebbe voluto punire Vangeli per la storia d'amore con Alessia Pesce. Non si esclude, tuttavia, che vi fossero anche altri interessi dietro l'omicidio. Dopo il delitto l'auto di Francesco è stata ritrovata bruciata.

"Chi diceva di amarti ti ha portato alla morte – ha detto su Facebook, Elsa Tavella, madre di Francesco – Quanto dolore nel mio cuore, vorrei svegliarmi e poter dire che non è così. Purtroppo, però, è una triste verità. Nessuna mamma dovrebbe passare ciò che sto passando io, nessuna. È un dolore troppo grande, pesante come un macigno. Avrei sperato che, chi si è macchiato di questo delitto, mi restituisse quantomeno il corpo, ma sono così vigliacchi che non hanno il coraggio di fare una buona azione".

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