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“Non ero certa di farcela, sono stata fortunata”, la 22enne Silvia racconta l’atterraggio a 2000 metri

La 22enne pilota Silvia de Bon racconta l’incredibile atterraggio di emergenza a oltre duemila metri di quota di cui è stata protagonista sulla catena del Lagorai.
A cura di Antonio Palma
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“Mentre succedeva ho pensato ‘C…o, adesso mi schianto’, non ero certa di superare il costone ma ho agito d’istinto e sono stata fortunata”, così la 22enne pilota Silvia de Bon racconta l’incredibile atterraggio di emergenza a oltre duemila metri di quota di cui è stata protagonista sulla catena del Lagorai.

Silvia era alla guida dell’aero da turismo con a bordo anche fratello e fidanzata quando, per motivi da accertare, il Piper ha iniziato a perdere potenza e dunque velocità e quota. L’aereo ha rischiato di schiantarsi sul costone della montagna con conseguenze disastrose e drammatiche.

In quel momento il sangue freddo della giovanissima pilota ha permesso invece di fare la cosa giusta, planando sulla neve senza conseguenze fisiche gravi. Una manovra che infatti è servita a slave la vita e lei, rimasta leggermente ferita, e ai due passeggeri, che ne sono usciti illesi.

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Silvia ha guidato la planata del Piper, arrestandolo a circa cento metri sotto il bivacco “Paolo e Nicola” dove infine sono stati raggiunti dai soccorritori del soccorso alpino e portati a valle.

“Ci avvicinavamo sempre di più alla montagna, e ho detto cosa faccio adesso, non ero certa di superarlo, così ho guardato a destra e sinistra ma avevo i due lati della montagna, A quel punto la manovra di rientro sarebbe stata la cosa peggiore” ha raccontato alla Tgr Trento la 22enne veneta di Longarone, nel Bellunese.

“Ho pensato che la cosa più giusta da fare fosse continuare e provare a tenere l’aereo fino alla fine, ma quando ho capito che non si riusciva a superare perché ero più bassa della cima, ho deciso di planare cercando di non battere di muso ma quasi di pancia e ho parcheggiato” ha aggiunto la giovane pilota.

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Nell’impatto è l’unica rimasta ferita, dopo aver battuto la testa contro il vetro, e per questo dei momenti successivi ricorda poco. “Quando mi sono svegliata. Avevo la parte sinistra piena di sangue” ha raccontato Silvia de Bon.

Grazie al fratello Mattia e la sua ragazza Giorgia poi sono usciti autonomamente dall'aereo e chiamato il numero d’emergenza del 112 che ha messo in moto la macchina dei soccorsi. Anche per i due passeggeri tanta è stata la paura e forse trascorrerà un po’ di tempo prima che risalgano su un aereo, mentre Silvia conta di tornarci subito appena sarà dimessa dall’ospedale: “Se tutte le persone che fanno un incidente stradale smettessero di guidare la macchina, non guiderebbe più nessuno”.

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