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L’aereo ha un guasto improvviso, la pilota 22enne atterra a duemila metri e salva tutti

L’aereo è planato sulla superficie innevata ai piedi di Cima Cece, la più alta del Lagorai, a 2100 metri. Qui i tre a bordo son usciti autonomamente dal velivolo lanciando poi l’allarme.
A cura di Antonio Palma
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L’aereo che inizia a perdere potenza e scende sempre più di quota tra le alte vette alpine e nessun aeroporto a distanza di sicurezza, ma la pilota che mantiene il sangue freddo trovando una piccola radura tra la neve, a oltre duemila metri, dove realizza un atterraggio di emergenza salvando tutti.

È l’incredibile sequenza da film che vede come protagonista una giovanissima pilota veneta di 22 anni, Silvia de Bon, che ai comandi del veicolo da turismo ha evitato una tragedia, salvando il fratello Mattia, 27 anni, e la sua fidanzata, Giorgia, di 28 anni, tutti e tre originari di Longarone, nel Bellunese.

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I tre erano partiti da Trento e stavano volando verso Belluno quando nel pomeriggio di giovedì 29 dicembre hanno dovuto fare i conti con una emergenza improvvisa.

Fondamentale a quel punto il sangue freddo della 22ene ma soprattutto la sua perizia nell’atterrare in una zona impervia sulla Catena del Lagorai, gruppo montuoso situato nel Trentino orientale.

L’aereo è planato sulla superficie innevata ai piedi di Cima Cece, la più alta del Lagorai, a 2100 metri. Qui i tre a bordo son usciti autonomamente dal velivolo lanciando poi  l’allarme poco prima delle 16.30 di ieri.

I tre infatti hanno contattato la Centrale unica di emergenza 112 che ha inviato sul posto il Nucleo elicotteri della Provincia autonoma di Trento e il Soccorso alpino del Trentino.

Quando i soccorsi li hanno raggiunti i tre avevano già raggiunto a piedi il luogo concordato al telefono, il bivacco Paolo e Nicola, nel comune di Predazzo, a poca distanza dal luogo in cui è atterrato l’aereo.

I tre son stati quindi trasportati trasportate all’ospedale Santa Chiara di Trento per i controlli del caso ma solo la 22enne ha rimediato qualche ferita mentre gli altri ne sono usciti illesi. Silvia infatti ha battuto la testa ed è stata raggiunta da alcune schegge del vetro dell’aereo rotto.

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“Mi ha raccontato che l’aereo è andato giù in picchiata e che si è salvata applicando le manovre di salvataggio. Ha perso i sensi per un attimo e non si ricorda gli istanti prima del botto. Fortunatamente quel tragitto mia figlia l’ha fatto diverse volte, lo conosceva bene” ha raccontato il padre.

Intanto anche l’aereo è stato messo in sicurezza. Oggi il nucleo Saf del corpo permanente dei vigili del fuoco di Trento è stato trasportato in zona e ha svuotato il serbatoio prima di ancorare il velivolo a un masso in modo che non scivolasse verso valle.

Sull’incidente indagano i militari del soccorso alpino della Guardia di finanza ma è stata informata anche l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.

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