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Nel 2006 uccise l’italiana Paola Sandri a Pechino: condannato a morte un uomo cinese

La Corte federale di Pechino ha condannato a morte l’uomo i 47 anni giudicato colpevole dell’omicidio di una cittadina italiana, Paola Sandri, di Bassano del Grappa (Vicenza), assassinata a coltellate a 29 anni a Pechino nel luglio 2006.
A cura di Davide Falcioni
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La Corte federale di Pechino ha condannato a morte – ma la pena potrebbe essere commutata in ergastolo in caso di buona condotta in carcere – l'uomo i 47 anni giudicato colpevole dell'omicidio di una cittadina italiana, Paola Sandri, di Bassano del Grappa (Vicenza), assassinata a coltellate a 29 anni a Pechino nel luglio 2006. La sentenza – riferisce oggi Il Giornale di Vicenza – è stata letta alla presenza in aula del personale del Consolato italiano, che ha informato la famiglia. Il padre di Paola, Luigi Sandri, ha dichiarato che "si è chiuso un cerchio".

Sandri venne trovata esanime – incosciente e sanguinante – il 25 luglio 2006 da un passante nei pressi di Chaoyang Park, in una zona centrale della capitale, intorno alle due di mattina locali. Dopo essere stata trasportata all'ospedale con la massima urgenza, era morta al pronto soccorso, a causa di una copiosa perdita di sangue da tre ferite, una vicino all'ascella, dove si era rotta un'arteria, una al petto e una allo stomaco.

Paola Sandri aveva 29 anni e insegnava all’università di Lione dopo il dottorato. Era profondamente innamorata della Cina e si trovava a Pechino da un mese. Quella sera era uscita a cena con degli amici e, dopo averli salutati, stava tornando a casa. L’assassino si avventò sulla giovane donna nelle vicinanze dell’Art Academy della capitale cinese; l’ipotesi avanzata all’epoca era che volesse derubarle la borsetta. Paola tentò disperatamente di fuggire, ma l’omicida non le diede scampo. Quando i custodi del museo intervennero, il responsabile si era già dato alla fuga. Sandri venne colpita con almeno tre coltellate. La salma venne poi trasportata in Italia, fu eseguita l’autopsia, la procura vicentina aprì un’inchiesta per l’omicidio all’estero.

Gli inquirenti cinesi, che inizialmente parevano aver imboccato una buona pista investigativa, non riuscirono mai a individuare l’autore del delitto fino al luglio del 2022, quando arrestarono un uomo di 47 anni che ieri è stato condannato a morte. La pena di morte è stata comunque sospesa per due anni. Poi dipenderà da come verrà valutata la sua condotta in carcere. Se si comporterà bene verrà commutata in ergastolo, se invece dovesse essere ritenuta ottima dovrà scontare 25 anni di reclusione.

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