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Morto il capo della Samsung, la famiglia verserà 11 miliardi di tassa di successione

Gli eredi di Lee Kun-hee, morto nell’ottobre scorso, pagheranno in sei rate. “La somma è tre o quattro volte il gettito incassato nel settore dal governo sudcoreano lo scorso anno”, ha detto la famiglia rivelando che tra le altre cose cederanno allo stato 23mila pezzi d’arte tra cui quadri di Picasso, Chagall e Gauguin.
A cura di Antonio Palma
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La morte del patron ed ex presidente di Samsung Lee Kun-hee frutterà allo stato sud coreano introiti miliardari. Per poter acceder all’eredità lasciata dal loro congiunto, infatti, gli eredi dell’ex numero uno del colosso dell’elettronica dovranno sborsare una tassa di successione di quasi 11 miliardi di dollari, vale a dire circa il 50 per centro dell’intero asse ereditario. Ad annunciarlo è stata la stessa famiglia attraverso i propri legali spiegando che il versamento al fisco della somma di 12.000 miliardi di won, quasi 9 miliardi di euro, avverrà in cinque anni. La cifra è tra le più grandi nella storia del Paese ma anche al mondo. Per questo il versamento allo Stato non avverrà solo attraverso la moneta ma anche attraverso la cessione di beni.

In particolare la famiglia di Lee Kun-hee ha annunciato che saranno ceduti 23mila pezzi d’arte che erano di proprietà del defunto ex presidente di Samsung tra cui 14 classificati come “tesori nazionali”: si tratta di quadri di Picasso, Chagall e Gauguin che finiranno al National Museum of Modern and Contemporary Art. La cessione delle opere, secondo la famiglia, confermerà la “passione di Lee per l’arte” ma anche “la sua fede nell’importanza di trasmettere il nostro patrimonio culturale alle nuove generazioni”.

“Pagare tutte le tasse è nostro dovere civico e responsabilità”, ha dichiarato la famiglia nonostante la legge locale, secondo l’Ocse, prevede una tassa di successione più alta al mondo e falcidia la metà dell’eredità quando si superano i 3 miliardi di won di patrimonio. Gli eredi di Lee Kun-hee, morto nell’ottobre scorso, pagheranno in sei rate. “La somma è tre o quattro volte il gettito incassato nel settore dal governo sudcoreano lo scorso anno”, ha detto la famiglia rivelando che tra le altre cose donerà mille miliardi di won a favore di strutture mediche nell’arco di dieci anni. Tra gli eredi il vicepresidente e vero capo di Samsung di oggi Lee Jae-yong che si trova in prigione condannato per corruzione.

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