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Minorenne minacciata e costretta da un vicino di casa a subire abusi sessuali per anni: arrestato 47enne

Un uomo di 47 anni è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una minorenne dai carabinieri di Assisi. Dalle indagini è emerso che l’uomo, vicino di casa e legato alla famiglia della vittima da vincoli parentali, avrebbe costretto la ragazzina a subire abusi minacciando gravi conseguenze per l’incolumità sua e dei familiari.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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I carabinieri della compagnia di Assisi hanno arrestato un 47enne con l'accusa di violenza sessuale ai danni di una ragazzina, di età inferiore ai 14 anni. L’uomo, originario dell'Est Europa, si trovava a Roma ma gli investigatori hanno scoperto che non solo era un vicino di casa della vittima dei presunti abusi, ma anche legato alla famiglia da vincoli parentali.

Secondo quanto riporta dal quotidiano La Nazione, la Procura di Perugia ha riferito che a far partire le indagini sul caso è stata una denuncia presentata ai carabinieri alla fine del 2023 dalla mamma della minore dopo che la figlia le aveva confidato di aver subito ripetute molestie sessuali. Queste sarebbe iniziate circa tre anni prima.

Da qui gli uomini dell'Arma sono riusciti a recuperare i ‘numerosi' messaggi che l’accusato e la bambina si erano scambiati via chat in precedenza, anche se l’uomo le aveva cancellate. Dalla lettura gli investigatori avrebbero scoperto che l'indagato costringeva la minorenne a subire le sue molestie minacciando, in caso di rifiuto, gravi conseguenze per l'incolumità sua e dei familiari. La piccola avrebbe chiesto all'uomo più volte ma senza successo "di essere lasciata in pace".

Sempre in base a quanto ricostruito dagli investigatori, l'uomo, dopo aver avuto notizia delle indagini, si sarebbe allontanato dalla sua residenza, recandosi nel paese di origine e facendo rientro dopo alcuni giorni a Roma, a casa di un parente. Qui i carabinieri lo hanno tuttavia individuato e arrestato.

Per questo e a seguito dell'acquisizione di ulteriori elementi investigativi, che hanno permesso di definire un “grave e solido quadro indiziario”, il giudice per le indagini preliminari ha valutato la sussistenza del "pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato”, basato sul potenziale inquinamento delle prove e sulla fuga, disponendo per il 47enne la custodia cautelare in carcere.

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