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Marina di Massa, sorelline morte nel campeggio. Malak al padre: “Non respiro, ti voglio bene”

Il dolore del papà: “Malak non voleva dormire, quasi se lo sentisse. Non accuso, ma voglio giustizia. Adesso nel campeggio tagliano gli alberi ma dovevano farlo prima, perché erano marci”. Un agronomo nominato dalla procura dovrà stabilire se il pioppo che ha schiacciato la tenda con le due sorelle sia caduto o no per maltempo.
A cura di Biagio Chiariello
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“Non respiro, ti voglio bene”. Queste sarebbero state le ultime parole pronunciate dalla 14enne Malak prima di morire tra le braccia del padre, dopo che un albero si era abbattuto sulla tenda in cui dormiva con la sorellina nel camping di Marina di Massa. A riportarlo è La Stampa. Licham Lassiri, il padre delle due bambine, ora vuole giustizia e verità: “Ho visto le mie due figlie sdraiate sul lettino dell'obitorio una accanto all'altra: sembravano due angeli addormentati. Io lo so, andranno sicuramente in paradiso. Ma intanto spero che qui sulla terra sia fatta giustizia, perché quell'albero non doveva cadere addosso a loro. Era tutto marcio e doveva essere tagliato prima. Io non voglio accusare nessuno, ci sono le indagini per questo. Chiedo solo giustizia e verità”.

Ci ha svegliato il rumore del vento. Un boato – aggiunge il padre -. Dopo pochi secondi è caduto l'albero. Jannat, la piccolina, non la vedevo. Mi sono avvicinato a Malak che aveva un taglio sulla fronte e mi diceva "Papà non riesco a respirare, non ce la faccio". Io le ho risposto: Non mi lasciare, ti prego non mi lasciare ma lei mi ha guardato e ha detto "Non posso. Vi voglio bene". Queste sono state le sue ultime parole. Poi è svenuta e non si è più svegliata”.

Lassiri spiega di non sentirsela "di tornare al campeggio e vedere i giochi e i vestiti sparpagliati delle mie bambine. Ci sono tornato domenica pomeriggio per riprendere mio figlio che avevamo lasciato lì in compagnia mentre io e mia moglie eravamo all'ospedale. Siamo arrivati alle 4 e ho visto che stavano tagliando alcuni alberi. Allora mi chiedo: forse quegli alberi andavano tagliati prima? Forse anche l'albero che è caduto addosso alle mie figlie andava tagliato prima? Non c'è stata una tromba d'aria, solo un vento forte. Spero che si scopra la verità". "Ora io mi domando: si può morire per un albero?".

E proprio per capire lo stato di quell'albero dalla procura è stato conferito l'incarico formale a un agronomo forestale per una perizia. Servirà, dunque, per definire "le condizioni dell'albero e se era prevedibile o meno che potesse cadere in caso di maltempo", come ha specificato il procuratore capo di Massa Carrara Piero Capizzoto.

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