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Marianna Greco uccisa da 4 coltellate: i risultati della consulenza medico legale

Marianna non si è difesa. Sono queste le conclusioni della consulenza medico legale, Francesco Introna, sul corpo di Marianna Greco, la giovane di Novoli morta nel letto di casa sua, quattro anni fa, con quattro coltellate alla gola. La famiglia della 37enne ha fatto sapere che non si arrenderà a queste conclusioni. “Per noi ci sono segni di difesa, ma argomenteremo nelle sedi opportune”. Sul caso è aperta un’inchiesta per omicidio a carico del marito.
A cura di Angela Marino
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Marianna non si è difesa. Sono queste le conclusioni della consulenza medico legale, Francesco Introna, sul corpo di Marianna Greco, la giovane di Novoli morta nel letto di casa sua, quattro anni fa, con quattro coltellate alla gola. Anche se questo dato sembrerebbe avallare la tesi suicidiaria, la famiglia della ragazza, rappresentata dall’avvocato Francesca Conte, non intende rassegnarsi all'archiviazione del caso. Secondo la sorella gemella Giovanna e i genitori, Marianna non aveva alcuna pulsione suicida e non aveva motivo di togliersi la vita. L'inchiesta è stata riaperta nel 2019 con l'ipotesi di reato di omicidio a carico del marito.

In mancanza di altri elementi che potessero fare luce su quanto accaduto nella villetta di Novoli (Lecce), il 30 novembre del 2016, è agli accertamenti medico legali che è stata affidata la ricostruzione di fatti. La causa della morte è da rintracciarsi nei quattro fendenti alla gola che Marianna, come conclusero le indagini di quattro anni fa, si sarebbe auto-inferta. Il dato potrebbe trovare conferma nell'assenza di tracce biologiche sotto le unghie di Marianna, il cui corpo è stato riesumato su disposizione del giudice per consentire gli esami medico legali. Tra gli accertamenti anche quelli sui campioni di pelle e di tessuto analizzati nel laboratorio del Ris di Roma.

"Non possiamo che rimanere allibiti – commenta l'avvocato  a Trnews – in quanto sembrano invece esserci diversi elementi oggettivi di segno contrario degni di nota. In primis le ferite da taglio alle dita delle mani, l’ematoma al palmo della mano destra, un unghia spezzata del dito medio e un labbro superiore lesionato. Elementi che – continua il difensore della famiglia – fanno presagire che un tentativo di difesa invece possa esserci stato. Ma su questo, meglio di noi – annunciano – argomenterà il Professor Tagliabracci nelle opportune sedi se e quando potremo avere copia della tanto attesa consulenza medico-legale".

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