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Maria, morta a 80 anni dopo un piatto di spaghetti: “Le hanno fatto cambiare testamento da mezzo milione”

Maria Basso, 80enne di Asiago, mangiava solo omogeneizzati a causa di una malattia, ma una cugina siciliana (conosciuta a settembre) le avrebbe offerto un piatto di spaghetti dopo averla convinta a trasferirsi da Vicenza a Catania. Le due procure hanno aperto due distinti fascicoli sulla vicenda.
A cura di Biagio Chiariello
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La morte di Maria Basso resta avvolta nel mistero. L’anziana 80enne, originaria di Bassano del Grappa (Vicenza), era figlia di un impresario edile che aveva a lungo lavorato all’estero; assunta al ministero degli Esteri, aveva lavorato a Teheran, in Iran, da dove era fuggita dopo la rivoluzione khomeinista, e poi in Australia e in America. Quindi la decisione di tornare in Italia, ad Asiago, per assistere i genitori anziani.

Rimasta sola, non avendo figli, a settembre aveva poi conosciuto dei parenti siciliani, una cugina che non aveva mai visto prima, Paola. Quest’ultima l’avrebbe convinta a lasciare la casa di riposo dove era ospite, la “Giovanna Maria Bonomo” sull’Altopiano, per un trasferimento in un’altra struttura a Catania, la Casa di riposo Nuova Veters ad Aci Castello (Catania), dove Maria è morta il 16 dicembre.

E proprio nel periodo del trasferimento l'anziana ha cambiato il proprio testamento. Un particolare di non poco conto, considerando il suo ingente patrimonio, di circa 500mila euro. Quindici anni prima aveva deciso di destinarlo interamente ad un istituto salesiano di Milano e aveva depositato le carte presso un notaio di  di Marostica.

Ma quel lascito benefico non sarebbe più valido ora perché un nuovo scritto risulta depositato presso un notaio di Catania, e il mezzo milione non sarebbe più destinato ai salesiani lombardi. I nuovi beneficiari si sapranno solo quando il testamento verrà aperto, tra qualche settimana.

Ciò che si sa, invece, è che la procura di Catania ha disposto l’autopsia sul cadavere dell’80enne per conoscere le cause della sua morte. Stando a quanto accertato a ucciderla sarebbero stati degli spaghetti offerti dai parenti siciliani, che le sono finiti nei polmoni, un’eventualità prevedibile dal momento che l'anziana mangiava solo omogeneizzati.

Dall'altra parte dell'Italia c'è invece la procura di Vicenza che ha aperto un fascicolo per circonvenzione di incapace, dopo che alcuni parenti di Asiago hanno appreso del trasferimento improvviso di Maria Basso dalla Rsa dove era ospite.

"Noi crediamo che Maria sia stata convinta, in un momento in cui le forze le stavano venendo meno, che a Catania sarebbe tornata giovane. Avrebbe ripreso a camminare, si sarebbe rimessa. E invece è morta in due settimane, credo le peggiori che abbia vissuto".

A parlare è Roberta Basso, cugina di primo grado della pensionata di 80 anni.

"Maria mangiava solo brodini, o omogeneizzati, o comunque cibi triturati. Invece, l'11 dicembre i siciliani sono andati a prenderla e l'hanno portata a casa loro. Ci hanno riferito che Maria ha mangiato gli spaghetti. Nel pomeriggio, al rientro in casa di riposo, non stava bene: il medico ha chiamato il 118, l'hanno accompagnata in ospedale in codice rosso perché il cibo le era finito nelle vie respiratorie. Poverina, non era certo in grado di fare un pranzo come un tempo", racconta al Giornale di Vicenza.

Ora gli inquirenti sono a caccia del secondo testamento – che di fatto rende invalido quello depositato anni fa da un notaio di Marostica, in cui lasciava tutto in beneficenza – che la Basso avrebbe redatto negli ultimi giorni prima di morire. E i sospetti sono chiaramente nei confronti dei parenti siciliani:

La lontana parente siciliana, Paola, aveva conosciuto Maria in settembre, in occasione del suo 80esimo compleanno: mia cugina aveva chiamato i parenti che voleva attorno a sé per la ricorrenza. Poi, con il tempo, l'ha convinta a trasferirsi a Catania, dove abita lei, ma anche a fare diverse altre cose".

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