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Marco Eletti, colpo di scena al processo per l’omicidio del padre: “È vero, l’ho ucciso”

Colpo di scena in corte d’Assise durante il processo per il delitto di San Martino in Rio (Reggio Emilia) dell’aprile 2021. A fare scoprire il corpo era stato proprio il figlio, che aveva anche narcotizzato la madre.
A cura di Biagio Chiariello
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"Devo ammettere sia a voi sia a me stesso, le responsabilità che ho sull'accaduto".  Il colpo di scena nel processo a Reggio Emilia per l'omicidio di Paolo Eletti e il tentato omicidio della moglie dell'uomo, Sabrina Guidetti, è arrivato questa mattina, 9 dicembre, pochi minuti dopo l'inizio dell'udienza e l'appello dei convenuti.

La confessione di Marco Eletti

Il figlio Marco, unico imputato, ha chiesto di potere parlare e ha confessato: "Devo ammettere sia a voi sia a me stesso, le responsabilità che ho sull'accaduto. Si tratta di un peso non facile, un peso che ti opprime, ti spinge in un baratro".  Il 33enne, che in passato ha anche partecipato alla trasmissione di Raiuno L'Eredità, ha ammesso le sue colpe davanti al giudice Cristina Beretti e alla giuria popolare. Paolo Eletti, 58 anni, fu ucciso a San Martino in Rio, nel Reggiano, il 24 aprile 2021.

Marco Eletti con suo padre Paolo
Marco Eletti con suo padre Paolo

"È passato molto tempo da quando tutto questo è successo – ha detto il giovane con la voce rotta dall’emozione -. In questo periodo mi sono state vicine molte persone, avvocati e famigliari in primis. Mi hanno aiutato a riflettere sul fatto. E proprio grazie a queste riflessioni" è arrivata la confessione di Eletti. Una confessione che potrebbe accorciare il processo che ha visto ammettere 140 testimoni, 80 della difesa e 40 della Procura.

Il delitto di San Martino in Rio

Paolo Eletti era stato trovato morto sul divano della sua casa di San Martino in Rio: ucciso con colpi di martello alla testa. Anche Sabrina Guidetti, moglie di Paolo e madre di Marco, era finita nel mirino del figlio. Quando i soccorritori erano entrati nella loro casa la donna è stata trovata narcotizzata e coi polsi tagliati in garage, a fianco del cadavere del marito che aveva il cranio fracassato a martellate. Inizialmente si era pensato a un omicidio-suicidio, ipotesi poi tramontata.

Era stato Marco, grafico con la passione per la scrittura (ha pubblicato più di un romanzo) a chiamare il 118 dopo essere tornato a casa, ha riferito, e aver trovato i genitori in quello stato.

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