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Liliana Resinovich è “morta per soffocamento”: depositata la perizia della Procura

Liliana Resinovich è morta per soffocamento. È quanto stabilito dai consulenti incaricati dalla Procura di Trieste di fare luce sulle cause e sulla data del decesso della 63enne trovata morta il 5 gennaio.
A cura di Chiara Ammendola
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Liliana Resinovich
Liliana Resinovich

Morte asfittica tipo spazio confinato (plastic bag suffocation), senza importanti legature o emorragie presenti al collo”. È questa la causa della morte di Liliana Resinovich, la donna scomparsa da Trieste la mattina del 14 dicembre 2021 e ritrovata cadavere il 5 gennaio di quest'anno a poche centinaia di metri da casa.

È quanto si legge nelle conclusioni della perizia effettuata dai consulenti, Fulvio Costantinides e Fabio Cavalli, incaricati dalla Procura di Trieste di indicare l'epoca della morte e le cause che l'hanno determinata. Il decesso di Liliana, 63 anni, ex dipendente della regione Friuli, “può farsi risalire ragionevolmente a 48-60 ore circa prima del rinvenimento del cadavere stesso”.

In questo senso sarà dunque fondamentale sotto l'aspetto investigativo capire cosa sia accaduto nei lunghi giorni in cui Liliana è stata lontana da casa senza dare sue notizie e soprattutto senza essere mai avvistata.

Soffermandosi poi sull'assenza di "lesioni traumatiche, solchi, emorragie al collo, assenza di lesioni da difesa, con vesti del tutto integre, senza chiara evidenza di azione di terzi", la nota afferma che "gli aspetti cadaverici suggeriscono una morte asfittica, senza importanti legature". La consulenza è stata depositata, come ha reso noto in un comunicato la stessa Procura della Repubblica.

Gli inquirenti scrivono che verrà valutato "se le indagini preliminari possano dirsi completate o se invece siano opportune ulteriori attività onde non lasciare nulla di intentato. All'esito di quanto detto questo Ufficio adotterà le determinazioni conclusive dell'investigazione".

Al momento la tesi principale della Procura resta dunque quella del suicidio, ricostruzione alla quale si oppongono però il fratello e l'avvocato Nicodemo Gentile secondo cui qualcuno potrebbe aver fatto del male alla donna, come spiegato anche a Fanpage.it. Il fratello stesso di Liliana non crede alla ricostruzione degli inquirenti e si domanda perché la sorella avrebbe dovuto nascondersi per tre settimane per poi uccidersi.

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