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Lecce, bimbo rischia di soffocare a causa di una nocciolina: operato d’urgenza

Ha ingoiato incautamente una nocciolina che è finita nei bronchi invece che nello stomaco: così ha rischiato di morire un bambino di 2 anni di Lecce operato d’urgenza all’ospedale Vito Fazzi liberare i bronchi dall’ostruzione e permettere la normale respirazione. Il piccolo, che sembrava star bene, è peggiorato all’improvviso, richiedendo il ricovero ospedaliero.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Lo hanno salvato per un pelo all'ospedale Vito Fazzi di Lecce con un intervento di chirurgia d'urgenza. Un bimbo di circa due anni e mezzo, ingerendo una nocciolina che è poi finita nei bronchi invece che nello stomaco, ha rischiato di morire a causa di terribili difficoltà respiratorie. Un incidente per nulla improbabile quando a quell'età si mangia una nocciolina, sempre da evitare per bambini così piccoli. I genitori si sono accorti che qualcosa non andava e si sono immediatamente allertati. Dopo qualche minuto, però, il soffocamento sembrava risolto con qualche colpo di tosse e nulla più, abbastanza da permettere ai familiari di tranquillizzarsi. Poco dopo, però, la situazione è precipitata apparentemente senza motivo: improvvisamente è comparsa la difficoltà respiratoria, via via accentuatasi, ed è comparso poi il gonfiore al collo per cui il piccolo è stato portato al nosocomio leccese. Appena lo hanno visitato i pediatri si sono subito resi conto della gravità della situazione e hanno messo in atto la procedura d'emergenza, allertando radiologi, rianimatori e chirurghi specializzati.

Dopo una tac al torace che ha permesso di individuare l'ostruzione, il bimbo è stato portato in sala operatoria dove l'equipe chirurgica multidisciplinare ha provveduto a rimuovere la nocciolina e drenare il pneumotorace. Concluso l'intervento, è stato necessario il ricovero precauzionale nel reparto di rianimazione. Il piccolo ora è sotto osservazione, ma le sue condizioni non destano preoccupazione. I medici si dichiarano moderatamente ottimisti e sperano in una pronta ripresa per far sì che possa tornare quanto prima a casa dalla famiglia. La riuscita dell'operazione è dovuta in gran parte alla tempestività della diagnosi che ha permesso la messa in atto della procedura di emergenza.

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