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La mamma di Francesco, morto a 7 anni per otite curata con la camomilla: “Ho il cuore spento”

Mariastella Olivieri, mamma di Francesco Bonifazi, il bimbo di 7 anni di Cagli morto per una otite curata con camomilla invece dell’antibiotico, al Resto del Carlino: “La mia vita è segnata per sempre, il mio cuore è spento. Ad ogni risveglio al mattino ripercorro quei giorni che ci hanno portato via mio figlio”. Al via il processo per il medico omeopata.
A cura di Ida Artiaco
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"La mia vita è segnata per sempre, il mio cuore è spento. Ad ogni risveglio al mattino ripercorro quei giorni che ci hanno portato via Francesco. Qualunque mamma sa cosa significa amare un figlio, vederlo crescere, abbracciarlo forte ogni volta che puoi e sommergerlo di baci. È una parte del tuo corpo". A parlare è Mariastella Olivieri, la mamma di Francesco Bonifazi, il bimbo di Cagli, in provincia di Pesaro-Urbino, morto a 7 anni per un'otite curata con la camomilla al posto degli antibiotici. La donna, 38 anni, ha rilasciato un'intervista al Resto del Carlino, in cui ha ripercorso gli attimi che hanno preceduto la tragedia che ha colpito la sua famiglia quel 27 maggio 2017 e per la quale lei e il marito sono stati condannati lo scorso giugno a tre mesi di carcere per concorso in omicidio colposo, per aver in sostanza approvato l’operato del medico che non prescrisse la terapia antibiotica di prassi. Proprio ieri è iniziato il processo nei confronti di quest'ultimo, aggiornato al 14 gennaio 2020.

La mamma di Francesco: "Non riesco a darmi pace"

"Ho passato con mio figlio ogni minuto dal 7 al 27 maggio 2017 – ha ricordato la mamma di Francesco al Resto del Carlino -, dai giorni di febbre e dolore altalenante alla guarigione dall’otite di un orecchio per poi trasferirsi all’altro, con Francesco che il giorno prima del precipitare della situazione giocava allegramente con i Lego", aggiungendo di non essersi accorta della gravita della situazione per "le rassicurazioni del medico, la storia di Francesco soggetto a frequenti otiti sempre guarite dal dottor Massimiliano Mecozzi, quei quindici giorni molti dei quali senza febbre e con Francesco che era tornato a giocare a pallone. Per noi anche quella volta Francesco aveva il solito mal di orecchie e un po’ di influenza. Come tante altre volte in passato, in cui lo abbiamo curato con l'omeopatia".

Al via il processo per il medico

Intanto, ieri mattina si è aperto ad Ancona il processo a carico di Massimiliano Mecozzi, il medico omeopata di 57 anni accusato di omicidio colposo per la morte del piccolo Francesco. Secondo le ragioni del pm Daniele Paci, il medico curante, interpellato più volte dai genitori del bambino, sia telefonicamente sia su Whatsapp, avrebbe "sottostimato il quadro clinico che indicava un’infezione di elevata gravità" e avrebbe "trascurato i sintomi della sua evoluzione ascessuale", prescrivendo inoltre una terapia esclusivamente a base di medicinali omeopatici, senza terapie antibiotiche. Il nonno e lo zio della giovane vittima si sono costituiti parte civile: "Il sentimento che proviamo è un profondo dolore – hanno dichiarato -, ma anche una profonda fiducia nella giustizia. Aspetteremo l’esito del processo, ma per noi genitori e nonni cambia poco: Francesco non c’è più. Chiediamo solo che si faccia piena giustizia perché, per il resto, il danno che abbiamo subito è irrisarcibile". Il prossimo appuntamento in aula è per il prossimo mese di gennaio.

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