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Incidente in barca a Venezia, il papà di Cecilia: “È colpa mia, l’ho fatta sedere a prua”

Roberto Piva, il papà di Cecilia, la 12enne morta domenica scorsa mentre era in gita su una barca a Venezia insieme alla famiglia, ha scritto un messaggio recapitato all’indirizzo mail della Capitaneria di Porto in cui si dichiara unico responsabile di quello che è successo alla figlia: “Dovevo controllare la sicurezza della navigazione e della salvaguardia delle vite delle persone e non l’ho fatto”.
A cura di Ida Artiaco
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"Ho permesso a Cecilia di sedersi a prua, senza prevedere le possibili conseguenze, pertanto l'unico responsabile è il sottoscritto". Sono queste le parole di Roberto Piva, il papà di Cecilia, morta a 12 anni domenica scorsa mentre stava facendo una gita in barca nella laguna di Venezia, all'altezza di Sant'Erasmo, con la sua famiglia. L'uomo, in un lungo messaggio inviato all'indirizzo mail della Capitaneria di Porto, di cui Il Gazzettino ha riportato alcuni stralci, ha dichiarato di ritenersi responsabile per quello che è successo alla figlia. Il testo è stato anche messo agli atti dalla Procura di Venezia che ha indagato l'uomo per omicidio colposo. Piva si dice anche a "completa disposizione" degli inquirenti e aggiunge che "dovevo essere il responsabile della sicurezza della navigazione e della salvaguardia delle vite delle persone e non l'ho fatto".

La bambina, infatti, era seduta a prua sulla barca, dove si trovava insieme al papà, alla compagna di quest'ultimo, e al fratello maggiore, quando per cause che non sono ancora state chiarite l'imbarcazione ha centrato in pieno una briccola, uno dei pali che segnalano la traccia dei canali, facendo finire in acqua la bambina, che è morta durante il trasporto in ospedale per le lesioni riportate, e dopo che l'elica le ha amputato un braccio, e nonostante proprio il padre si sia tuffato per cercare di salvarla. Intanto, si attendono i risultati dell'autopsia sul corpo della 12enne che dovrebbe essere svolta a breve, forse già domani, giovedì 4 luglio, per avere notizie più certe sulla dinamica di quando successo. Il pm Fabrizio Celenza, titolare dell'inchiesta, sta approfondendo tutti gli aspetti della vicenda per capire se alla base dell'incidente ci sia stata un'avaria, una manovra azzardata o la responsabilità di altri. Fin da subito il padre ha infatti parlato di un'onda anomala che sarebbe stata causata da un lancione e gli avrebbe fatto perdere il controllo. Ma il condizionale è ancora d'obbligo.

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