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Il racconto di Soter Mulé su quella notte: E’ stato un incidente, volevo bene a Paola

L’ingegnere romano ha raccontato al gip i particolari della notte di venerdì in cui ha perso la vita la studentessa pugliese, Paola Caputo.
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paola caputo morta

Sono le 14 di venerdì e Soter Mulé si mette in contatto con Paola Caputo e Federica F., si danno appuntamento per le 19. L'ingegnere passerà a prenderle per una serata di divertimento, come succede spesso tra i tre. Comincia così il racconto che Mulé ha fatto di quella notte tragica dinanzi al gip Marco Mincinetti, in occasione dell'interrogatorio per la convalida del fermo. Mulé è a pezzi, si sente responsabile, colpevole di quanto è successo. Quando gli chiedono che cosa lo legava alle due ragazze lui dice: "Il nostro rapporto era molto di più che un'amicizia. Eravamo in simbiosi: conoscevo bene sia Paola che Federica dal momento che avevo avuto un flirt con entrambe".

Alle 19, come d'accordo, Soter passa a prendere le due ragazze, vanno in un posto che conoscono bene, ci sono stati altre volte: è un luogo dove si ritrovano spesso con gli amici e conoscenti amanti del bondage. Dopo il pub, in tarda serata si spostano al Circolo degli artisti in via Prenestina. La serata scorre piacevole, c'è un clima conviviale: Mulé racconta che lui, Paola e Federica bevvero birra, rum, e altri "digestivi alcolici" quella notte. Poi una delle due ragazze offrì dell'hashish, che l'ingegnere romano conferma di aver fumato.

E' ormai notte fonda, ma per i tre non sembra essere ancora il momento di rincasare. Decidono di dirigersi nel garage della Bufalotta; Federica lo conosce bene quel posto, dato che lavora proprio lì, all'Agenzia delle Entrate. Soter, Paola e Federica sono amanti del bondage, lo fanno da un po' ma forse, complici l'alcool e il fumo, non si rendono conto dei pericoli del farlo in quello stato. Come l'ingegnere stesso ha detto, divorato dai rimorsi: "Non posso essere definito un esperto nella tecnica del bondage avendo partecipato a soli due corsi, né tantomeno sono un insegnante di tale tecnica."

Quella notte Soter mette in atto una pratica diversa, estremamente pericolosa: l'intento è quello di controllare il respiro delle due ragazze utilizzando delle corde. Comincia il gioco, le due ragazze sono legate ma qualcosa non va per il verso giusto, Paola si sente male dopo pochi attimi e Soter, quando si rende conto di non avere attorno a sé alcunché per liberarla, prova a sciogliere i nodi . Sono attimi concitati e Soter si rende conto che l'unica via d'uscita per salvare la giovane Paola Caputo è trovare un coltello: lo cerca prima nel marsupio di Federica e poi nella sua auto. Quando lo trova è oramai troppo tardi, Paola e già morta. In preda alla disperazione, l'ingegnere libera Federica e le pratica un massaggio cardiaco. Poco dopo, allerta i soccorsi.

E' la fine tragica di una serata tra amici, una di quelle serate allegre e un po' su di giri, una serata a cui Soter penserà per sempre: "E’ stato un incidente. Volevo bene a Paola, voglio bene all’altra ragazza: non avrei mai potuto far loro del male" ha detto al gip. E' una serata dalla quale si spera che Federica, ricoverata al Sant'Andrea proprio da quella notte, possa riprendersi; è una serata, quella di venerdì scorso, che Paola non vivrà più.

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