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Gilestro spiega a Fanpage.it perché al momento la variante Deltacron è irrilevante

Giorgio Gilestro, professore di Neurobiologia all’Imperial College di Londra, a Fanpage.it: “La variante Deltacron esiste da qualche parte ma è irrilevante. Si tratta di un incrocio che si è quasi sicuramente formato multiple volte, è quello che fanno i coronavirus”.
A cura di Ida Artiaco
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"La variante Deltacron esiste da qualche parte ma è irrilevante. Si tratta di un incrocio che si è quasi sicuramente formato multiple volte, è quello che fanno i coronavirus. Per altro Omicron è già una variante che riesce a infettare più velocemente ed è molto più forte di Delta. Ora, che nasca qualcosa che sia più forte di questa è possibile ma che avvenga così rapidamente è complicato. Non si riesce poi a capire cosa Omicron possa prendere da Delta che già non ha". È quanto ha spiegato Giorgio Gilestro, professore di Neurobiologia all'Imperial College di Londra, intervenuto nel corso della diretta sul canale Youtube di Fanpage.it dedicata alla nuova variante che sarebbe stata individuata a Cipro nei giorni scorsi.

"A Cipro hanno fatto un sequeziamento, con upload di 25 casi – ha aggiunto l'esperto -. Quando però si vanno a vedere questi sequenziamenti, sono tutti diversi gli uni dagli altri, come se si fossero formati in paesi diversi, non hanno familiarità l'uno con l'altro. La spiegazione più semplice è che sia un errore di laboratorio, ad esempio è possibile che un paziente sia stato infettato da Delta e Omicron, si è fatto il sequenziamento, la macchina ha perso il filo e ha preso un pezzo dell'uno e dell'altro, facendolo sembrare un mix, quando invece dipinge due varianti che si trovano contemporaneamente nello stesso soggetto".

Al momento bisogna considerare soprattutto quello che sta succedendo con la variante Omicron. "Non sappiamo come si sia originata ma è molto probabile – ha continuato Gilestro – che si sia formata negli animali, cioè che il virus abbia infettato gli animali, che lo abbiano cambiato prima di ripassarlo all'uomo, un a sorta di zoonosi inversa. È probabile che sia successa una cosa simile, io propendo per questa ipotesi". Guai però a parlare di minore gravità di Omicron rispetto alle altre varianti.

"Di Omicron ce ne sono tre tipi, l'1 è quello che gira di più nel Regno Unito, il 2 in Danimarca, con sequenze diverse. Bisogna poi capire se il profilo clinico è uguale. Gli aspetti da considerare sono vari: l'età della popolazione, lo stato vaccinale e la variante che circola. Vediamo già che in alcuni paesi come gli Usa i sintomi sono tutt'altro che lievi, con un tasso di ospedalizzazione molto simile a gennaio scorso. Potrebbe anche trattarsi di una variante diversa. I governi devono prepararsi a variante peggiore che potrebbe arrivare". Sulle nuove misure da oggi in vigore in Italia, anche per quanto riguarda le regole sulla quarantena, Gilestro ha dichiarato: "Il virus è veloce, fermarlo è difficile o comunque non si riesce a rallentarlo con le misure classiche. O si fa un lockdown totale o fare cose parziali non serve. In quest'ottica ha senso che i governi riducano le quarantene per far sì che si possa andare a lavoro e aumentare la somministrazione delle terze dosi che funzionano contro omicron, che però non è un raffreddore".

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