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Folgarida, nuova ondata di malori in albergo: vomito e dolori per trenta studenti

Un secondo caso, dopo quello che alcune settimane fa coinvolse circa duecento ragazzi ospiti della stessa struttura in Trentino. Alcuni ragazzini in gita scolastica hanno iniziato a vomitare. Uno di loro è stato portato in ospedale, ma sta bene. Indagini dei Nas in corso.
A cura di Biagio Chiariello
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Rischia di diventare un caso quello dei malesseri fra gli ospiti dell'hotel di Folgarida di Dimaro, in Val di Sole. Dopo che tra il 29 e il 30 gennaio erano stati assistiti circa 200 ragazzi colpiti da sospetta intossicazione, ora nella stessa struttura del Trentino un gruppo di giovani (una trentina, la maggior parete provenienti dalle Marche, e altri coetanei scozzesi, anch’essi in Italia per la settimana bianca) ha iniziato a sentirsi male tra vomito e forti dolori allo stomaco.

Sul posto subito i sanitari del 118 per gestire la situazione, assieme ai carabinieri della compagnia di Cles e a quelli del Nas. L’Azienda provinciale per i servizi sanitari precisa che "sta assistendo da questa notte una trentina di ragazzi per una sospetta forma virale che ha colpito parte di due gruppi di studenti in vacanza a Folgarida di Dimaro, in Val di Sole. Alcuni ragazzi si sono sentiti male a partire da ieri pomeriggio con un’intensificazione dei casi a partire dalla prima mattina di oggi". Si tratta di casi non gravi; un ragazzino è stato portato in ospedale in via precauzionale. I Nas di Trento e i tecnici Apss dell'igiene pubblica hanno prelevato campioni di alimenti e lavorano in queste ore sulle indagini epidemiologiche per individuare le cause dei diffusi malesseri.

La vicenda segue, come accennato, un evento simile avvenuto alla fine gennaio: stessi sintomi e stesso hotel di Folgarida. Anche in quel caso un gruppo di due scolaresche (oltre 60 ragazzi della scuola media Biagio Pelacani)  avevano manifestato malesseri, dolori e vomito. 9 ragazzini, che manifestavano i più preoccupanti segnali di disidratazione, erano stati poi ricoverati negli ospedali locali.

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