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È scattata l’ora legale, lancette in avanti: da oggi un’ora in più di sole al giorno

Da oggi domenica 28 marzo è scattata l’ora legale in tutta Italia. Per tutti, dalla scorsa notte è stato necessario spostare in avanti di un’ora delle lancette degli orologi, passando dalle due alle tre. Ciò significa che avremo giornate più lunghe, tipiche della primavera e dell’estate, ma anche che dormiremo un’ora in meno. Tra qualche disturbo legato al sonno e qualche e un effettivo risparmio energetico, il 2021 rischia però di essere l’ultimo anno in cui ci sarà il cambio dell’ora.
A cura di Chiara Ammendola
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Per chi non lo avesse già fatto, è arrivato il momento di spostare le lancette degli orologi avanti di un’ora. La scorsa notte, quella tra sabato 27 e domenica 28 marzo, l'Italia infatti è passata dall'ora solare quella legale. Le lancette sono così passate dalle 2 alle 3. Ovviamente per la maggior parte degli orologi digitali e di tutti gli apparecchi elettronici moderni, come computer e smartphone, non vi è bisogno di alcuna regolazione essendo già impostati per effettuare il cambio ora in autonomia ma per quelli più vecchi o quelli a lancette è stato necessario provvedere.

Più luce e qualche disturbo del sonno: le conseguenze dell'ora legale

In quello che potrebbe essere l'ultimo anno del passaggio dall'ora solare a quella legale ci ritroveremo ad affrontare giornate più lunghe, con la primavera appena iniziata, ma soprattutto a dormire un'ora in meno. Tutti però potremo godere di un'ora in più di luce naturale, cosa che influenzerà la nostra vita e anche quella del nostro pianeta. Bisogna però ricordare anche che il cambio d'ora potrebbe provocare in qualcuno anche dei piccoli disturbi, principalmente legati al sonno. Si tratta di una reazione naturale del nostro corpo secondo gli esperti che definiscono il cambio d'ora come un vero e proprio jet lag, una sorta di cambio di fuso, che può portare gli stessi effetti collaterali. Non bisogna preoccuparsi, dunque, se domani, al risveglio dopo il passaggio da ora solare a ora legale, si avvertirà insonnia o stanchezza.

L'Italia non rinuncia al cambio dell'ora

Uno dei tanti motivi che hanno spinto l'Italia a voler continuare nel cambio dell'ora definendo la propria posizione nettamente contraria rispetto invece a quella di gran parte dei paesi dell'Europa. Il nostro paese ha infatti sottolineato come il cambio dell'ora due volte l'anno, così come si attua ora, comporta evidenti risparmi sia in termini di consumi che di energia. Nel nostro Paese nel solo 2020 i benefici dell’ora legale hanno determinato un risparmio pari a 400 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 150mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 205mila tonnellate e a un risparmio economico pari a circa 66 milioni di euro secondo dati Terna.

L'Europa e l'abolizione del cambio dell'ora

Da tempo invece l'Europa sta ipotizzando l'abolizione del passaggio dall'ora solare a quella legale. Nel 2018 il Parlamento ha approvato una risoluzione che prevede l’abolizione dell’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra due volte all’anno, ma ha anche auspicato una decisione unitaria a livello europeo. Una consultazione online (svoltasi dal 4 luglio al 16 agosto 2018 con l’adesione record di 4,6 milioni di cittadini europei) aveva mostrato che l’85% degli intervistati è favorevole all’abolizione del cambio dell’ora semestrale. La decisione definitiva è ferma al Consiglio Europeo, e non è escluso che già nei prossimi mesi si torni a parlare della faccenda. Alcuni paesi come Francia, Germania, Finlandia, Lituania, Svezia ed Estonia si sono già espressi per l'orario unico per tutto l'anno, così come i Paesi del Nord Europa, dove il sole tramonta molto più tardi per via della vicinanza con il Polo Nord.

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