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Dramma a Catania, Massimo ucciso dal padre a colpi di roncola per motivi economici

Francesco Guzzardi, 85 anni, ha confessato l’omicidio del figlio Massimo, 47 anni, a Palagonia, Catania: l’uomo al culmine di una lite per motivi economici ha afferrato una roncola con la quale ha colpito la vittima più volte al collo. Massimo nel 1993 era stato arrestato e condannato per aver ucciso una 16enne a colpi di cric, prima di darla alle fiamme.
A cura di Ida Artiaco
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Ha ucciso il figlio a colpi di roncola al culmine di una lite scoppiata per motivi economici, poi ha nascosto il corpo nel giardino di un’abitazione di famiglia al civico 256 di via Vittorio Emanuele 256 a Palagonia, centro agricolo della provincia di Catania. Francesco Guzzardi, 85 anni, ha confessato l'omicidio del figlio Massimo, 47 anni, ed è poi stato arrestato dai carabinieri la scorsa notte. Dopo il ritrovamento del cadavere della vittima, gli investigatori hanno interrogato alcuni familiari, che però hanno dato versioni contrastanti sui momenti immediatamente successivi il rinvenimento del corpo. Elementi che i militari dell’Arma hanno incrociato con la visione delle immagini di videosorveglianza della zona e con il risultato dei primi accertamenti tecnico scientifici.

I primi accertamenti tecnico scientifici hanno permesso di ottenere “gravi e concordanti indizi di colpevolezza” nei confronti dell’uomo. Messo poi alle strette, Francesco Guzzardi ha confessato il delitto al magistrato della Procura di Caltagirone che indaga sulla vicenda e ha indicato anche il luogo in cui aveva nascosto l’arma del delitto, una roncola con diverse tracce ematiche, con la quale avrebbe colpito il figlio più volte al collo. Il cadavere di Massimo Guzzardi, che nel 1993 era stato arrestato insieme ad un amico, morto suicida in carcere, e poi condannato per l'uccisione di una 16enne a colpi di cric prima di darla alle fiamme sempre a Palagonia, è stato trasportato all’interno del cimitero Palagonia in attesa dell’esame autoptico. Il padre, vista la sua età avanzata, è stato messo agli arresti domiciliari in un centro di assistenza per anziani.

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