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Dopo 22 anni sarà sepolta la piccola Graziella, abusata e bruciata viva dal branco a 8 anni

La bimba fu seviziata e poi violentata il 19 agosto del 2000. Il sindaco di Andria ha ufficializzato che Graziella sarà sepolta il prossimo 3 dicembre nel cimitero comunale.
A cura di Biagio Chiariello
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“Avevo assunto l’impegno con la Città e ora ci siamo. Il 3 dicembre vivremo un momento collettivo di rispetto e di memoria, dando sepoltura definitiva alla piccola Graziella Mansi, dopo 22 anni dalla sua scomparsa". Lo ha confermato sui social il sindaco di Andria, Giovanna Bruno. Il riferimento è alla bimba di 8 anni, abusata e bruciata viva dal branco il 19 agosto del 2000.

“Lo abbiamo deliberato anche formalmente durante la giunta e abbiamo inserito questo appuntamento nell’ormai imminente Festival della Legalità. All’obbrobrio della cieca violenza umana, contrapponiamo il nostro indelebile ricordo della bellezza della vita, del candore della fanciullezza", ha precisato il primo cittadino.

E poi fa annuncia: "Il 3 dicembre all’ingresso del nostro cimitero vivremo un momento di benedizione da parte del vescovo, ricorderemo la piccola Graziella, ci uniremo ancora una volta alla famiglia e finalmente potremo dire che le spoglie mortali di quella povera creatura avranno anche un’allocazione definitiva".

Chiunque entrerà nel camposanto di Andria non potrà non ricordare – ha aggiunto Bruno -, non potrà non rivolgere il suo sguardo, il suo pensiero e la sua preghiera a quello che la storia di Graziella rappresenta per noi tutti. È un momento importante per tutti, che dobbiamo vivere tutti come comunità".

Il caso di Graziella Mansi sconvolse l'Italia intera. Quel giorno di piena estate di 22 anni fa la piccola scomparve dopo aver detto al nonno che sarebbe andata a prendere l’acqua alla fontanella vicina. Il corpicino carbonizzato su un letto di tizzoni e foglie fu trovato la sera stessa della scomparsa in un bosco della periferia di Andria. Sul banco degli imputati finirono cinque ragazzi del posto: “Volevamo tormentarla, ci divertiva la sua paura”. Furono condannati all'ergastolo con isolamento diurno, il massimo della pena.

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