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Difende l’amica molestata al bar da 5 uomini, picchiata dal branco in strada: “Nessuno mi ha difesa”

Ha difeso un’amica dalle molestie di 5 uomini in un bar di Monfalcone, nel Goriziano. Monica Bizaj, 48 anni, è stata trascinata in strada e picchiata dal branco nella serata di sabato 8 aprile. La donna ha denunciato quanto accaduto alle forze dell’ordine.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Pugni e calci per aver difeso un'amica dalle molestie di 5 uomini. Monica Bizaj, 48 anni, è stata vittima di un'aggressione nel sabato di Pasqua a Monfalcone, nel Goriziano. La donna, da anni attivista per i diritti umani sul suolo di Verona, è una delle fondatrici dell'associazione "Sbarre di Zucchero" che tutela detenuti ed ex carcerati. "Al solo ricordo di quei minuti terribili di botte e violenza mi si gela ancora il sangue – ha raccontato al Corriere della Sera -. Ero a terra dolorante e quegli uomini continuavano a colpirmi".

Secondo quanto da lei raccontato, con un'amica stava trascorrendo la serata in un locale del posto quando sono entrati 5 uomini evidentemente alticci. "Subito l'hanno presa di mira con battute sessiste e palpeggiamenti – ha continuato Bizaj -. Nessuno nel locale è intervenuto per bloccarli, quindi ho detto loro di lasciarla stare, che volevamo rimanere tranquille". Per tutta risposta, il gruppo ha trascinato fuori l'attivista per picchiarla sul marciapiedi davanti a passanti indifferenti. "Mi hanno scaraventato a terra e poi picchiata. Davanti a questa scena, nessuno è intervenuti. I passanti non hanno alzato un dito per difendere me e la mia amica. Siamo state prese di mira da 5 uomini fuori controllo".

Fortunatamente, Bizaj e l'amica sono riuscite a scappare. In ospedale, la 48enne ha ricevuto una diagnosi spaventosa: una costola fratturata con versamento pleurico, ematomi, ecchimosi e lesioni giudicate guaribili in 28 giorni di prognosi. Entrambe le donne hanno denunciato quanto accaduto e uno dei responsabili sarebbe già stato individuato dalle forze dell'ordine. Chi indaga è sulle tracce degli altri 4 complici. Stando a quanto ricostruito per ora, si tratterebbe di 5 operai che lavorano per Fincantieri come dipendenti di una ditta esterna.

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