Garlasco, blitz all’alba a casa di Sempio e dei genitori: si cerca possibile arma del delitto in un canale

Blitz dei carabinieri all’alba a casa di Andrea Sempio, l’uomo tornato di recente sotto indagine per il delitto di Garlasco di Chiara Poggi, e anche a casa dei genitori dell’uomo. I carabinieri di Milano, su mandato della procura di Pavia, hanno svolto una perquisizione nelle case di Voghera e di Garlasco. A lanciare la notizia i social del Tg1 nell'edizione delle 7 del telegiornale. Le perquisizioni sono state coordinate dal procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, dall'aggiunto Stefano Civardi e dalla pm Valentina De Stefano. Ricerche ancora in corso anche in un campo e un canale a Tromello, vicino Garlasco: si va a caccia della possibile arma del delitto, forse un attizzatoio da camino.

La perquisizione sarebbe stata mirata ad acquisire elementi utili all'inchiesta attraverso l'analisi dei contenuti di supporti informatici, telefoni e pc presenti in casa. Secondo le prime informazioni trapelate, in casa di Sempio sarebbero stati sequestrati alcuni telefoni e pc. A casa dei genitori, secondo quanto ha appreso l'AdnKronos, sarebbero stati sequestrati appunti scritti a mano conservati in alcune scatole, vecchi "diari" di Andrea Sempio in cui prendeva appunti su come piacere alle ragazze, ma anche la copia forense del contenuto di nuovi e vecchi telefoni. Nel decreto del sequestro disposto dalla Procura di Pavia nell'indagine che riguarda Andrea Sempio si fa anche riferimento alla "ricerca di qualsiasi cosa utile alle indagini" sul delitto di Chiara Poggi, sempre secondo quanto appreso dall'agenzia di stampa.
Le perquisizioni dei militari dell'Arma hanno riguardato anche le case di due amici dell'uomo. Si tratta di Mattia Capra e Roberto Freddi, amici anche di Marco Poggi che, come si leggeva già negli atti, frequentavano all'epoca la casa della vittima.
Gli investigatori starebbero inoltre setacciando un campo a Tromello alla ricerca dell'arma del delitto. Secondo fonti di Fanpage.it, in particolare i militari starebbero ispezionando un canale di irrigazione a Tromello insieme ai vigili del fuoco. Secondo indiscrezioni, ci sarebbe un testimone che avrebbe parlato di un'arma – forse un attizzatoio da camino della casa dei Poggi – gettata in un canale.
L’area setacciata in queste ore si troverebbe accanto a una vecchia abitazione di proprietà della nonna delle gemelle Cappa, Stefania e Paola. Quel canale, comunque, stando a fonti di Fanpage.it era stato già ripulito 8 anni fa, dopo il delitto di Chiara Poggi.
Su questo è intervenuta anche Rita Poggi, mamma della vittima: "Tutti gli attrezzi del camino ci sono ancora". L'attizzatoio "che avevamo allora c'è ancora adesso", ha detto.

"Andrea Sempio è sereno come sempre", ha commentato il suo avvocato Massimo Lovati. "Stanno facendo indagini tradizionali, a tappeto – aggiunge – non so cosa stiano cercando”. Lovati si trova a casa dei genitori del 37enne, a suo dire il decreto di perquisizione è "molto generico”. La collega Angela Taccia è a casa di Sempio a Voghera.
“La perquisizione non è ancora finita, non è che ci sia qualcosa da cercare di preciso”, ha detto l’avvocata Taccia da Voghera. “Stanno facendo indagini a tappeto, ho saputo dai media che sono state perquisite anche le case di due amici di Andrea. Lui è dentro, è sereno, ha dato piena disposizione di tutta la casa. È preoccupato per la madre, che non sta bene. vorrebbe sentirla per telefono ma gli hanno detto che al momento non è possibile. Ha fatto vedere anche un sottotetto che si trova in casa ma non c'era niente”. Sempio non conosceva le cugine di Chiara Poggi, secondo quanto riferito dall'avvocata.
La famiglia di Chiara Poggi, uccisa nella villetta di Garlasco il 13 agosto del 2007, in questi mesi ha sempre ripetuto di credere in Sempio, amico di vecchia data del fratello della vittima, e di continuare a non dubitare della colpevolezza di Alberto Stasi, all’epoca fidanzato di Chiara e condannato in via definitiva per il delitto.
La Procura di Pavia, già dopo due archiviazioni, nei mesi scorsi ha aperto ancora un fascicolo su Andrea Sempio. Il nuovo filone di indagini è stato riaperto dopo che la difesa di Stasi ha fatto nuovi accertamenti sui risultati della perizia nel 2014 sulle unghie di Chiara Poggi. Venerdì è in programma l'udienza che darà il via a un incidente probatorio: verranno analizzati i reperti recuperati sul luogo del delitto con il materiale genetico dell'indagato e probabilmente di altre persone.
Nelle scorse settimane anche la mamma del 37enne è anche stata convocata dai carabinieri a Milano per essere sentita: la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere, tra le domande fatte dai carabinieri una su un vigile del fuoco all’epoca in servizio a Vigevano.
Alberto Stasi "è un condannato in via definitiva. Ci sono delle sentenze e non dovrebbe esprimere dei pareri. Fino adesso è lui il condannato”, le parole di Rita Poggi in una recente intervista. Secondo i genitori di Chiara Poggi, l’eventuale ritrovamento del Dna di Sempio "non sarebbe straordinario perché lui veniva in questa casa. Veniva a giocare con Marco, giocavano sia sotto che sopra. Mi è capitato di entrare e scendevano le scale, perché sotto giocavano con dei videogiochi, con la televisione e di sopra col computer". "Ho sentito parlare del cromosoma Y. Ma a Garlasco, quasi più o meno compatibili, potrebbero essercene anche 500", ha detto ancora il papà.
Alberto Stasi, che ha sempre respinto ogni accusa, da poco ha ottenuto la semilibertà dopo avere scontato 10 dei 16 anni di pena.
"La famiglia Poggi è rimasta ancora una volta basita per quanto sta accadendo", si è limitato a commentare con una nota l'avvocato Francesco Compagno, legale della famiglia Poggi, dopo gli ultimi sviluppi di oggi. "Il nostro ordinamento attribuisce alle Procure un amplissimo potere in fase di indagini – prosegue – ma non per questo gli inquirenti possono collocarsi al di sopra della giurisdizione ignorando quanto accertato in un giusto processo, valorizzando – a distanza di quasi 20 anni – delle ipotesi stravaganti e creando in tal modo i presupposti per una loro immediata diffusione sugli organi di stampa. Il rispetto per le persone coinvolte in una così tragica vicenda, e ora nuovamente esposte a sofferenze indicibili, richiederebbe a nostro avviso un maggior rigore nella valutazione dei dati probatori e nella tutela della riservatezza degli eventuali accertamenti ritenuti opportuni".