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Cosa sappiamo sul caso della 22enne francese trovata morta ad Aosta

Identificata la ragazza trovata morta nei pressi di una chiesetta sconsacrata in Valle d’Aosta: è la 22enne francese Auriane Nathalie Laisne. L’autopsia ha stabilito che la causa del decesso sarebbe un’emorragia provocata da diverse coltellate al collo e all’addome. Il 21enne italo-egiziano, Teima Sohaib, è stato fermato perché “gravemente indiziato del delitto di omicidio premeditato e aggravato”.
A cura di Biagio Chiariello
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La chiesetta sconsacrata ad Aosta
La chiesetta sconsacrata ad Aosta

È una 22enne francese la ragazza trovata senza vita venerdì 5 aprile in un'ex chiesetta diroccata sopra La Salle, in Valle d'Aosta. La sua identità è stata accertata dai famigliari, che sono arrivati in Italia da Lione. Si chiamava Auriane Nathalie Laisne. A provocare il decesso è stata un'emorragia.

Gli investigatori hanno aperto un fascicolo per omicidio, le indagini sono condotte dai carabinieri di Aosta e coordinate dal pm Manlio D'Ambrosi e dal procuratore capo Luca Ceccanti. Teima Sohaib, 21enne di Fermo, è stato fermato: è "gravemente indiziato del delitto di omicidio premeditato e aggravato commesso tra il 26 e il 27 marzo". Alcuni testimoni avevano visto insieme i due ragazzi tre giorni prima del ritrovamento.

Pare che il ragazzo fosse già a processo per atti di violenza sulla vittima. È quanto riportano i giornali francesi Le Dauphiné Libéré e Le Progrés

Chi era la 22enne francese trovata morta ad Aosta

Secondo i media francesi la 22enne Auriane Nathalie Laisne viveva nella cittadina di Saint-Priest, nella cintura di Lione. Pare stesse facendo un giro per l'Europa quando è arrivata ad Aosta. Non aveva con sé i documenti quando è stata trovata.

È stata identificata grazie alle segnalazioni dei suoi parenti, che da giorni non avevano più notizie, i quali l'hanno riconosciuta dalle foto fornite dai carabinieri, prima di arrivare personalmente in Italia per l’identificazione ufficiale. La notizia oggi è stata ripresa anche dai giornali transalpini.

Il ritrovamento e l’ipotesi di omicidio: ferite su addome e collo

L’autopsia ha riferito che la 22enne è morta a causa di alcune coltellate al collo e all'addome che hanno causato una grave emorragia. Il decesso potrebbe risalire al periodo tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile.

Nessun dubbio dunque che si tratti di una morte violenta e anche per questo la procura indaga per omicidio. Sono state peraltro riscontrate evidenze intorno al corpo e che fanno pensare a un trascinamento del cadavere.

La vittima indossava leggins, scarpe e felpa beige quando è stata ritrovata da un gruppo di escursionisti nell'ex chiesetta della frazione Equilivaz di La Salle, un villaggio nella boscaglia che è abbandonato da anni: all'inizio hanno pensato che stesse dormendo, ma il sangue sulla felpa ha portato ad un'altra drammatica realtà.

Il giallo del furgone rosso

Nel frattempo si cerca di capire chi fosse l’uomo su un furgone rosso (o bordeaux) che qualche giorno fa è stato visto parcheggiato per alcuni giorni sulla Statale 26, all’inizio del sentiero che porta alla chiesetta sconsacrata. E se quella persona possa essere in qualche modo collegato al delitto.

Sono al vaglio le immagini del circuito di videosorveglianza tra Aosta e Courmayeur.

Il testimone: “Camminava con un amico”

La 22enne era stata notata nella zona insieme ad un ragazzo. I carabinieri – coordinati dal sostituto procuratore Manlio D'Ambrosi – si sono così messi sulle tracce del giovane.

Un testimone ha raccontato a La Stampa: "Martedì mattina, il 2 di aprile, quei due erano qui davanti. Camminavano, erano a piedi. Lei: molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scuro. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato: due vampiri. E ho pensato anche un'altra cosa, per cui adesso provo molta vergogna: lei era così pallida che sembrava un cadavere. Non riesco più a dormire sapendo quello che è successo".

Poi ha aggiunto: "Mi sembravano due di quei ragazzi che si tagliano e si procurano delle ferite. Emo. Dark. Non so come definirli. Ragazzi sofferenti. Mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. E poi volevano andare a campeggiare sulle montagne. Ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano. Era molto più giovane di lei, non dico minorenne ma quasi. Non sembrava un tipo violento, tutt'altro. Non sembrava nemmeno uno con problemi di droghe".

Fermato il 21enne Teima Sohaib

Ed ora è arrivata la notizia del fermo di Teima Sohaib, 21enne italo-egiziano; secondo quanto appreso dai giornali francesi, sarebbe dovuto comparire davanti al Tribunale correzionale di Grenoble tra poche settimane. Era infatti indagato in Francia per maltrattamenti in famiglia e lo scorso 13 gennaio gli era stata notificata la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ragazza.

Il 21enne era stato fermato il 25 marzo al traforo del Monte Bianco per un controllo di routine: era con la vittima. Ma dai database non era venuto fuori quel divieto di avvicinarsi ad Auriane. E così i due avevano proseguito il viaggio che li avrebbe portati ad Aosta, dove la 22enne è stata poi uccisa.

Teima Sohaib
Teima Sohaib

"Non si è trattato di raptus, di gelosia o di passione. Si tratta di un classico femminicidio che è stato determinato da un movente di possesso e di annullamento della volontà della vittima". Lo ha detto il procuratore capo di Aosta, Luca Ceccanti.

Si pensava che fosse fuggito all'estero, probabilmente in Francia, i trafori anche per la Svizzera sono a poca distanza.

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