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Covid 19

Medici di famiglia: “A Bergamo almeno 1.800 trentenni con la polmonite”

Sono almeno 1.800 a Bergamo i pazienti trentenni con polmonite da covid-19. Il dato è stato riferito dalla Federazione medici di famiglia Lombardia. “Il coronavirus evidentemente non colpisce solo in età più avanzata”, è il commento di Paola Pedrini, segretaria Fimmg Lombardia, “a Bergamo siamo 600 medici di famiglia e ognuno di noi ha in osservazione almeno tre trentenni malati di polmonite”.
A cura di Simone Gorla
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Nella provincia di Bergamo ci sono almeno 1.800 trentenni con polmonite da covid-19 . Lo riferiscono i medici della Federazione medici di famiglia (Fimmg) Lombardia, sottolineando che il coronavirus può aggredire in modo violento anche pazienti giovani e senza patologie pregresse.

Coronavirus, a Bergamo 1.800 trentenni con polmonite

"La polmonite da Coronavirus evidentemente non colpisce solo in età più avanzata", ha commentato Paola Pedrini, segretaria Fimmg Lombardia, "qui a Bergamo siamo 600 medici di famiglia e ognuno di noi ha in osservazione almeno 3 trentenni malati di polmonite da Covid".

Centinaia di morti: colonne di camion militari carichi di bare

Bergamo è la provincia più colpita dal Coronavirus. Stando all'ultimo aggiornamento sono 6.471 i casi confermati, oltre cinquecento i morti, ma la cifra potrebbe essere più alta. Secondo quanto riportato da medici e sindaci della zona, molti muoiono a casa senza avere nemmeno il tempo di fare il tampone. "Molte persone stanno morendo nelle loro case e non vengono censite", ha denunciato il sindaco Giorgio Gori. Nei giorni più duri del dopoguerra per questo territorio si sono verificati 300 decessi in una settimana, tanto che è dovuto intervenire l’esercito per trasportare le bare in altre città.

A Fanpage.it, l’assessore ai Servizi Cimiteriali di Bergamo, Giacomo Angeloni ha spiegato: “C’è una sepoltura ogni 30 minuti, quasi come fossimo in guerra”. I mezzi militari per tre volte hanno portato via decine di feretri. La prima volta, la sera del 18 marzo, l'immagine della colonna ha fatto il giro del mondo diventando uno dei simboli della pandemia.

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