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Claudia, picchiata brutalmente dal vicino perché lesbica: “Ho messo in vendita la casa, ho paura”

Claudia Cecconello, 53 anni, rientrava a casa alle 22.45 di venerdì 5 maggio quando si è trovata davanti il vicino di casa che l’ha prima buttata giù dalle scale con un calcio in pancia, poi le ha dato un pugno in faccia chiamandola ‘brutta lesbica’. A Fanpage.it ha detto: “Sono andata a denunciarlo, ma ho comunque deciso di vendere la casa, non me la sento più di venire qui da sola”.
A cura di Gianluca Orrù
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Venti giorni di prognosi e tre punti alla testa per Claudia Cecconello, la 53enne presa a calci e a pugni dal vicino di casa perché lesbica. La donna ha denunciato l'episodio ai carabinieri, ma è la quotidianità che adesso è diventata difficile da gestire. "Non riesco più a venire qui da sola – racconta a Fanpage.it – ho paura che quello lì esca, vedo il suo volto arrabbiato di notte, non riesco più a dormire".

La donna è finita in ospedale un venerdì di maggio Claudia: era tornata a casa da una serata tra amici e alle 22.45 aveva preso l'ascensore, che però non funzionava. Così Claudia ha cominciato a picchiare sulla porta per uscire, per liberarsi, e quando lo ha fatto si è trovata di fronte, sul pianerottolo a metà tra il primo piano e il pianterreno, il suo vicino di casa, con cui aveva già avuto discussioni in passato.

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Claudia gli ha chiesto se sapesse qualcosa dell'ascensore rotto. "Avevo visto mentre salivo la sua faccia arrabbiata e quando sono arrivata su, un gradino prima del pianerottolo mi ha tirato un calcio fortissimo sulla pancia e sono volata giù, ho battuto la testa e ho perso i sensi per un momento".

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Quando si è rialzata Claudia aveva la faccia ricoperta di sangue, non sapendo ancora quel il taglio le sarebbe costato tre punti di sutura e venti giorni di prognosi all'ospedale. "Mi è caduto tutto per terra, la borsa le chiavi, gli occhiali – racconta – tutto quanto. Non so come mi rialzo e gli vado sotto, tutta piena di sangue, credevo uscisse dal naso, e gli dico ‘stavolta te la faccio pagare, stavolta non la passi liscia' e lui dice ‘brutta lesbica' e mi tira un pugno nell'occhio e mi fa volare di nuovo giù, rinchiudendosi in casa. Sono andata a denunciarlo, ma ho comunque deciso di vendere la casa, non me la sento più di venire qui da sola", ha concluso Claudia.

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