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Catania, è morta la 12enne colpita da arresto cardiaco a scuola: gli organi saranno donati

La 12enne colpita da arresto cardiaco mentre era a scuola a Catania non ce l’ha fatta. I medici hanno dichiarato il decesso cerebrale della bambina nella giornata odierna. I genitori hanno acconsentito alla donazione degli organi.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Non ce l'ha fatta la 12enne colpita da un arresto cardiaco in classe lo scorso 27 gennaio. La bimba, che frequentava la scuola media Cavour di Catania è deceduta in seguito ai danni dovuti alla mancanza di ossigeno al cervello. I medici hanno dichiarato la morte cerebrale alle 16.30 di oggi dopo una serie di accertamenti iniziati in mattinata. La piccola è stata ricoverata in ospedale d'urgenza ed è rimasta in reparto per tre giorni, assistita dai medici specializzati. I genitori hanno autorizzato il prelievo degli organi per la donazione.

La bambina, soccorsa tempestivamente dagli insegnanti era stata condotta in ospedale dal personale medico accorso sul posto col 118. Trasportata al nosocomio Garibaldi Nesima d'urgenza, era stata ricoverata immediatamente. Per permettere un intervento quanto più rapido possibile, l'ambulanza era stata scortata dalla polizia fino in ospedale. In questo modo il mezzo ospedaliero aveva potuto superare agilmente il traffico a sirene spiegate per dirigersi quanto prima in reparto. La bambina è stata presa in carico da medici altamente specializzati che hanno cercato di portarla fuori dal coma irreversibile nella quale era caduta. Nonostante l'impegno e l'attesa dei genitori, non c'è stato nulla da fare e i medici hanno dovuto dichiarare la morte cerebrale nel pomeriggio. La famiglia ha deciso di donare gli organi della minore.

Nella giornata di oggi, sabato 29, il personale medico aveva iniziato gli accertamenti riguardo la morte cerebrale della 12enne. I medici del Garibaldi Nesima hanno iniziato le verifiche in mattinata. Nonostante l'intervento dell'ambulanza e il costante impegno dei medici per aiutarla a riprendersi, per la piccola non vi è stato niente da fare. Sconvolti i docenti e i compagni di scuola, stretti attorno alla famiglia della bambina.

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