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“Bloodroot”, il suono straniante ed intenso degli Ofeliadorme

Gli Ofeliadorme in un minilive per Fanpage Town tratto dal loro secondo album “Bloodroot” (The Prisoner/Audioglobe, 2013): sul nostro tetto “Last day, first day” e “Magic ring”.
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Gli Ofeliadorme in un minilive per Fanpage Town tratto dal loro secondo album "Bloodroot" (The Prisoner/Audioglobe, 2013): sul nostro tetto "Last day, first day" e "Magic ring".

Introspezione, raffinatezza e tanta intensità. A trovare qualcosa che faccia da claim a "Bloodroot" (The Prisoner/Audioglobe, 2013), il secondo album degli Ofeliadorme, probabilmente non c'è nulla di meglio. La band è l'ospite numero 10 sul tetto di Fanpage Town: Francesca Bono (voce, chitarra, basso, synth, percussioni), Michele Postpischl (batteria, percussioni, chitarra) e Tato Izzia (chitarra, bass synth, synth, basso, backing vocals). Nel periodo in cui abbiamo realizzato l'intervista era ancora presente Gianluca "gMod" Modica, che ha lasciato il gruppo per motivi strettamente personali nel luglio 2013.

"Bloodroot" è la sanguinaria canadensis, un fiore del Nord America delicato all'aspetto ma in realtà molto resistente, può provocare addirittura la morte in alcuni animali. Il lattice rosso che secerne veniva usato dagli indiani d'America per dipingersi il viso. E tra il serio e il faceto, chiediamo agli Ofeliadorme se "Bloodroot" in un certo senso non sia un album "sul piede di guerra", ci risponde Michele:

E' un album di reazione, ci siamo un pochino tutti stancati di come le cose stiano andando avanti. E' giunto quindi il momento di riprenderci ciò che è nostro, come gli indiani d'America reagirono per riprendersi la propria terra.

Una cosciente mistura tra suono ora straniante, ora preciso (tra i vari live, troverete quasi mai una versione identica di una stessa canzone, è tutto un continuo mutamento: decisamente bello) con una scrittura molto diretta (i testi sono tutti di Francesca Bono), in questo scenario risulta apprezzabile assistere alla band dal vivo:

Il live per noi è fondamentale. Lavorare in sala prove è molto bello, stimolante e ti permette di sperimentare, ma andare sul palco e vedere, sentire le persone è fondamentale.

E su una eventuale partecipazione al Concerto del Primo Maggio, così Francesca:

Le logiche che sono dietro ai live in Italia sono molto particolari. Noi fino ad ora, non abbiamo mai avuto il supporto di un'agenzia di booking forte che stabilisca o meno, che una band live funzioni. Il punto è che non dovrebbe essere questo a stabilire che una band funzioni o meno. Ribadisco il concetto: il rapporto con il pubblico per noi è fondamentale, sia nel locale da 40 persone, sia in quello di 100, 15o. Viviamo la musica in maniera molto fisica, tra quello che proviamo e quello che arriva alle persone. Se succedesse, comunque, non avremmo problemi a provare un palco come quello del Primo maggio.

"Bloodroot" è disponibile negli store tradizionali e in download digitale. Sul loro sito ufficiale potrete seguire gli spostamenti del loro tour, con un calendario molto fitto di appuntamenti soprattutto nei prossimi 30 giorni: questa sera suonano all'Auditorium Malkovich di Caselle di Sommacampagna (VR), a novembre saranno a Pesaro, Vercelli, Ravenna, Modena e il 22 novembre saranno in Francia, al "La Zonmé" di Nizza.

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