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Avvelena madre con nitrito di sodio: copiato giovane che uccise padre nascondendo veleno nella pasta

Sara Corcione, 38 anni, ha ammesso di aver avvelenato sua madre Sonia Diolaiti ispirandosi al caso di Leon Asoli, che ha ucciso il patrigno nascondendo il nitrito di sodio in un piatto di pennette al salmone.
A cura di Davide Falcioni
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Sara Corcione, 38 anni, avrebbe avvelenato sua madre Sonia Diolaiti, 62 anni, con del nitrito di sodio, sostanza chimica acquistata online direttamente dalla Cina e fatta arrivare nella sua casa di Ferrara. La 38enne avrebbe commesso il delitto a causa dei contrasti e delle incomprensioni che per tutta la vita avevano caratterizzato il rapporto con la madre.

Di tutto questo, e di altro ancora, Corcione dovrà parlare domani mattina davanti al gip Danilo Russo: nel frattempo nei confronti della donna è stata decisa la convalida del fermo. Per aver conferma delle sue ammissioni – e dell'avvelenamento con il nitrito di sodio – oggi la Procura di Ferrara ha conferito gli incarichi ai due periti che eseguiranno nei prossimi giorni l'autopsia e la perizia tossicologica sul corpo di Sonia Diolaiti, esami che dovranno dimostrare e confermare la compatibilità del decesso della 62enne con quel veleno assunto dentro il the, per coprirne il colore giallastro.

Sara Corcione avrebbe acquistato la sostanza chimica su internet dalla Cina. L'idea di avvelenare la madre facendole assumere il nitrito di sodio le sarebbe venuta, come riportato da La Nuova Ferrara, da un altro caso di un omicidio familiare risalente a un anno fa: si tratta del delitto di Casalecchio di Reno (Bologna), in cui il 19enne Leon Asoli avrebbe somministrato il nitrito al patrigno nascondendo il veleno in un piatto di pennette al salmone. Per quel fatto e per il tentato omicidio della madre il giovane è stato condannato a 30 anni in primo grado.

Corcione, interrogata, avrebbe ammesso di essersi ispirata a quel caso e di aver pianificato attentamente come e quando preparare il tutto: da qui la contestazione formale della premeditazione del delitto. Ora tuttavia dovranno essere valutate le condizioni psicologiche della donna: anche durante l'interrogatorio, come aveva subito evidenziato il difensore, l'avvocato Gianni Ricciuti, Sara Corcione ha fatto emergere un disagio psichiatrico palese e che dovrà essere, appunto, verificato. Proprio oggi, infatti, spiega lo stesso difensore, la procura ha deciso di sottoporre la donna a perizia psichiatrica: "Un segnale questo che le condizioni della mia assistita sono più che evidenti: significa che anche il pm ha avuto contezza del disagio psicologico che ho percepito, alla base di questa vicenda".

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