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Ferrara, uccide la madre con tazza di tè avvelenata. Arrestata la figlia: “Mi sentivo perseguitata”

“Mi sentivo perseguitata, non andavamo d’accordo”, così Sara Corcione, la 38enne arrestata a Ferrara con l’accusa di aver ucciso la madre con del tè avvelenato.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Sarà solo l'autopsia a chiarire le cause della morte di Sonia Diolaiti, la donna di 62 anni il cui cadavere è stato rinvenuto ieri mattina in un appartamento di via Ortigara a Ferrara, ma l'ipotesi più probabile resta quella dell'avvelenamento. Nitrato di sodio che la figlia, la 38enne Sara Corcione, le avrebbe messo nel tè. La donna si trova ora in carcere a Bologna con l'accusa di omicidio volontario che potrebbe diventare premeditato qualora le accuse dovrebbero essere confermate: secondo gli inquirenti infatti la 38enne voleva uccidere la madre con la quale aveva un pessimo rapporto e dalla quale si sentiva perseguitata, come ha ammesso lei stessa durante l'interrogatorio avvenuto ieri nella casera dei carabinieri.

Sara Corcione non avrebbe ammesso l'omicidio ma avrebbe, dinanzi all'avvocato difensore Gianni Ricciuti, confermato alcune delle ipotesi degli inquirenti e raccontato i dettagli di quel rapporto travagliato che la univa alla madre. Vivevano nella stessa palazzina madre e figlia, la vittima al primo piano e la 38enne al quarto ed è per questo che anche i vicini hanno confermato delle tante e frequenti liti tra le due. E sono stati alcuni conoscenti ad allertare le forze dell'ordine quando hanno iniziato a notare l'assenza della 62enne da ormai qualche giorno: l'ultima volta sarebbe stata vista mercoledì, giorno in cui si presume sarebbe poi morta, avvelenata da un tè al nitrato di sodio servitole dalla figlia.

Non ci prendevamo, sin da bambina è stato così – avrebbe detto la 38enne agli inquirenti – non esisteva una reciproca compatibilità”. Sara Corcione, laureata in Scienze dell'educazione e attualmente disoccupata, nel lungo interrogatorio durato circa tre ore, ha sviscerato il rapporto tra lei e la madre caratterizzato da vecchi rancori che la donna portava con sé dall'adolescenza. Il padre, morto quattro anni fa, era Stefano Corcione, ex primario di Radiologia a Ferrara e docente universitario morto piuttosto noto in città. Lo scorso anno la 38enne era stata in cura da uno psicologo ma al momento secondo quanto emerso dalle indagini non risulta essere seguita dai servizi sociali o dai servizi di igiene mentale.

Il corpo di Sonia Diolaiti era disteso nel corridoio dell'abitazione al primo piano e a trovarlo sono stati carabinieri e. vigili del fuoco che ieri mattina hanno fatto irruzione in casa dopo aver provato a citofonare senza ricevere risposta. In entrambi gli appartamenti i carabinieri hanno sequestrato sostanze e bevande sottoposte ad analisi tossicologiche mentre la salma è stata trasferita all'Istituto di medicina legale di Ferrara dove sarà eseguita l'autopsia.

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