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Anziano segregato in garage dalla moglie, la figlia: “Lo picchiava e mangiava dalle ciotole per cani”

Picchiato dalla suocera e costretto a mangiare dalla ciotola de cani. A raccontare le condizioni in cui viveva l’anziano padre disabile prima di essere liberato dalla forze dell’ordine è la figlia del 73enne: “Mi diceva che voleva venire a vivere con me ogni tanto – racconta la donna – ma loro mi tenevano lontana da lui”.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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“Quando ci siamo visti la prima cosa che mi ha detto è stata ‘sono contento di averti trovata', mio padre mi diceva che lo trattavano male, che la suocera lo picchiava… il Questore mi ha mostrato le foto del posto in cui stavano, si vedono le ciotole dei cani con dentro gli spaghetti, una brandina tenuta sul pavimento e lui era lì buttato lì dentro”. 

A parlare è la figlia dell'anziano che lo scorso 6 febbraio è stato trovato in un box annesso a un garage in un'abitazione di Piacenza, nella frazione di Roncaglia. Secondo gli inquirenti l'uomo, 73enne, disabile e con un decadimento cognitivo, sarebbe stato segregato dalla moglie, 59enne di origini bulgare, che per questo è stata arrestata con l'accusa di sequestro di persona e maltrattamenti.

Coinvolta nell’inchiesta anche la mamma della donna, 77 anni, denunciata e il figlio della donna, 38 anni, arrestato subito dopo il ritrovamento dell'anziano. Ora a distanza di qualche giorno è intervenuta la figlia del 73enne, nata da un precedente matrimonio dell'uomo.

“Mio padre qualche volta mi ha detto che voleva venire a vivere da me perché non andava d'accordo con sua moglie – continua la donna intervistata dalla redazione di ‘Pomeriggio Cinque' – mi diceva che non gli faceva toccare nemmeno i suoi soldi. A un certo punto mi ha anche chiesto di firmare la rinuncia per l'eredità ma sapevo che era stato manipolato da questa donna”.

La donna ha confermato che da quanto l'anziano padre si era sposato in seconde nozze, per lei era impossibile vederlo perché – spiega – "loro mi tenevano un po' lontana". “Mio padre mi diceva che lo tratttavano male – spiega la figlia dell'uomo – che lo picchiavano, mi diceva che era la suocera che lo picchiava”. 

Secondo le ricostruzioni, la presunta vittima aveva sposato la donna anni fa e lei aveva portato a vivere con sé in quella casa alla periferia di Piacenza anche il figlio e la madre di lei. Le ragioni per le quali in casa avessero deciso di mettere in atto questa reclusione sono ancora al vaglio della Procura locale, ma stando a quanto raccontato dalla figlia, il padre disabile era stato rinchiuso in quel garage "sicuramente da prima di Natale".

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