4 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Atene il giorno dopo le violenze: danni irreparabili e centinaia di feriti (VIDEO)

Atene e la Grecia a ferro e fuoco nel giorno in cui il Parlamento doveva decidere del pacchetto di austerity necessario per evitare il default: la capitale e altre città hanno subito tremendi danni in seguito agli scontri. Triste lo spettacolo che oggi arriva da Atene con scheletri di palazzi fumanti, vetrine distrutte e serrande di negozi annerite dagli incendi. Ad aprile elezioni anticipate.
A cura di Susanna Picone
4 CONDIVISIONI
Atene e la Grecia a ferro e fuoco nel giorno in cui il Parlamento doveva decidere del pacchetto di austerity necessario per evitare il default: la capitale e altre città hanno subito tremendi danni in seguito agli scontri. Triste lo spettacolo che oggi arriva da Atene con scheletri di palazzi fumanti, vetrine distrutte e serrande di negozi annerite dagli incendi.

Oggi ad Atene tocca fare la conta dei danni subiti durante la giornata di ieri, quando le proteste dei manifestanti contro il Parlamento che si accingeva a votare il pacchetto di austerity, si sono trasformate in breve in violenze. Il bilancio del giorno dopo è, infatti, drammatico: sono tantissimi gli edifici completamente distrutti dalle fiamme con Atene che ha bruciato per tutta la notte. Tra piazza Syntagma, dove si trova il Parlamento ellenico, via Panepistimiu, in cui sorgono l’università e la biblioteca nazionale, e via Ermou, famosa per i suoi negozi, sono oltre quaranta gli edifici incendiati.

Almeno 45 edifici distrutti ad Atene – Tra questi si contano cinema distrutti, negozi e uffici oltre che filiali di banche. In alcuni casi le forze dell’ordine sono dovute intervenire per liberare dalle fiamme alcune persone che si trovavano all’interno degli edifici. Il sindaco di Atene, Giorgos Kaminis, ha visitato oggi le strade maggiormente interessate dagli scontri e ha parlato, appunto, di “danni irreparabili”. Intanto, nelle strade di Atene, è ancora forte l’odore dei gas lacrimogeni usati dai poliziotti contro i manifestanti e del fumo degli incendi. I vigili del fuoco hanno lavorato ininterrottamente per spegnere le fiamme e le squadre di netturbini dalle prime ore del mattino hanno iniziato a ripulire le strade dalle macerie.

Il bilancio dei feriti è drammatico – Scontri che non sono avvenuti solo nella capitale: anche altre città della Grecia hanno subito danni; a Volus, nella Grecia centrale, il municipio e alcuni uffici sono stati dati alle fiamme. Anche il bilancio dei feriti e degli arresti è drammatico: almeno 68 agenti e 70 dimostranti sono rimasti feriti e le forze dell’ordine hanno compiuto 137 tra arresti e fermi. Tutto questo mentre, all’interno del Parlamento, si decideva del pacchetto di misure necessario per evitare il default e che, alla fine, è stato approvato con 199 sì e 74 no. Tra i contrari 22 deputati del Pasok e 21 di Nuova Democrazie che sono stati immediatamente espulsi dai loro partiti così come l’ex ministro dei Trasporti e il viceministro della Marina mercantile che avevano votato a favore contro il parere del loro partito.

Olli Rehn condanna le violenze – Oltre ai commenti dei leader politici ellenici è arrivato anche quello di Olli Rehn che ha condannato gli scontri avvenuti in Grecia parlando di “violenze inaccettabili”, opera di “individui” che “non rappresentano la maggioranza dei cittadini greci che sono preoccupati per il futuro del Paese”. Intanto la Grecia si prepara per ritornare alle urne: il portavoce del governo Pantelis Kapsis ha annunciato, infatti, che ad aprile si terranno le elezioni anticipate: “Questo governo ha ancora un mese, un mese e mezzo di lavoro davanti a sé. Completeremo il lavoro a marzo e le elezioni si faranno in aprile”.

4 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views