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Fiamme su Atene: approvato il piano di austerity

Il governo di Atene esprime parere favorevole: i 130 miliardi indispensabili a evitare il fallimento del Paese verranno erogati da Bce, Ue e Fmi. Questi i principali punti: diminuzione del 20 percento nei salari e privatizzazione di petrolio, gas e acqua. I manifestanti scatenano violente proteste, dando fuoco a vari edifici e lanciando molotov contro il parlamento.
A cura di Enrico Nocera
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Scontri ad Atene

Sì alle misure di austerity per 3,3 miliardi di euro, necessarie per ottenere dalla Bce, dall’Ue e dal Fmi i 130 miliardi indispensabili a scongiurare il default della Grecia, con relativa uscita dall’euro. Il piano, approvato nella notte di domenica dal governo di Atene, ha scatenato la guerriglia in piazza Syntagma, dove 80mila persone hanno contestato violentemente il piano di “salvezza” del Paese: per ora sono 60 i feriti, di cui 40 agenti, a fronte di 22 arrestati.

LA MANIFESTAZIONE – Molti edifici, lungo le strade principali della città, sono stati dati alle fiamme Tra questi: la biblioteca universitaria, due cinema, le filiali di due banche e un caffè Starbucks. Manifestazione, quella greca, che era iniziata in mattinata con intenti pacifici. Nel pomeriggio si sono però attivati i black bloc, che hanno dato il via alla guerriglia vera e propria: bottiglie molotov contro la polizia e contro il parlamento, in cui il governo era letteralmente asserragliato: “I gas lacrimogeni hanno raggiunto la nostra aula”, ha confermato il parlamentare Panagiotis Lafanazis. I manifestanti pacifici hanno sostenuto le azioni violente dei black bloc con lunghi applausi e grida di incitamento.

I CONTENUTI DEL PIANO – La riforma del mercato del lavoro; profonda deregulation e diminuzione di oltre il 20 percento del salario garantito; economia di spesa in settori come difesa, ospedali e autonomie locali; vendita delle quote pubbliche del petrolio, gas, acqua e lotteria. Queste le principali misure previste dall’accordo firmato dal governo greco, in cambio dei 130 miliardi che i creditori internazionali di Atene erogheranno a favore del Paese. Di questi, 35 potranno essere utilizzati subito grazie al fondo temporaneo salva-stati Efsf, cui si aggiungeranno i 4,5 miliardi dei ricavi previsti da privatizzazioni e risparmi.

L’APPELLO DEL PRIMO MINISTRO E IL PASSAPAROLA SU TWITTER – Il premier Papademos, sabato scorso, aveva registrato un messaggio televisivo in cui spiegava la situazione: o firma dell’accordo con Bce, Ue e Fmi oppure bancarotta e caos sociale: “Tutti sappiamo che la storia ci giudicherà, e se non sapremo tenere il Paese in piedi, la storia non ci giustificherà – dichiara il presidente – so che per molti di voi il voto esige una scelta estremamente difficile, e forse costituisce una vera e propria prova politica e morale. Siamo però tutti chiamati a prendere una decisione di importanza fondamentale per il nostro futuro”.  Appello che i manifestanti hanno considerato quanto meno superfluo: su twitter, infatti, il passaparola della popolazione greca era già serrato fin dalle prime ore del mattino, con numerosi utenti che postavano foto delle strade adiacenti piazza Syntagma per monitorare visivamente la situazione.

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