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Asilo Cip e Ciop: maestre maltrattavano i bambini, confermate le condanne

Il tribunale d’Appello di Genova ha confermato le condanne di primo grado, sei anni e 4 mesi, e cinque anni, per Anna Laura Scuderi e Elena Pesce, le due maestre dell’asilo Cip Ciop di Pistoia, accusate di maltrattamenti verso i bambini del nido.
A cura di Susanna Picone
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Le due maestre Anna Laura Scuderi ed Elena Pesce furono arrestate nel dicembre del 2009 con l’accusa di maltrattamenti nei confronti dei piccoli dell’asilo: sono state condannate una a 6 anni e 4 mesi, l’altra a 5 anni di reclusione.

Confermata in appello la sentenza di primo grado per Anna Laura Scuderi ed Elena Pesce, le due maestre dell'asilo Cip & Ciop di Pistoia accusate di maltrattamenti verso i bambini del nido. Sei anni e quattro mesi alla prima, cinque anni alla seconda. La Corte d'appello di Genova ha confermato la sentenza di primo grado del 21 dicembre del 2012 accogliendo la richiesta avanzata dal pg Antonio Lucisano. Il processo in rito abbreviato si è celebrato a Genova perché tra i bambini dell'asilo c'era anche il figlio di un magistrato toscano. Le due imputate era assenti quando è stata letta la sentenza. La loro vicenda giudiziaria è iniziata la mattina del 2 dicembre 2009, quando furono arrestate dopo essere state inchiodate dalle immagini registrate dalle telecamere piazzate nell'asilo dalla polizia. Telecamere che mostravano scatti d’ira improvvisi, sculacciate e percosse ai bambini.

Legale annuncia ricorso in Cassazione – Uno dei legali delle due imputate, l’avvocato che difende Anna Laura Scuderi, ha annunciato che farà ricorso in Cassazione: “È una sentenza singolare perché riconosce comunque l'esistenza di elementi che attenuano la condotta delle imputate e, tuttavia, attraverso un giudizio di bilanciamento, questi elementi di attenuazione sono stati valutati di minor rilievo rispetto alle aggravanti pur restando il mantenimento della quantità della pena – ha spiegato – . Per un verso la sentenza riconosce le motivazioni che ci hanno spinto a fare appello ma dall'altra non ci soddisfa perché mantiene la pena invariata e, quindi, proporremo ricorso in Cassazione”.

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