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Aereo Malesia scomparso, la nuova ipotesi: manomessa cabina di pilotaggio

Secondo gli accertamenti svolti dalla Transport Safety Bureau, l’aereo malese avrebbe tentato di collegarsi con un satellite. Un’operazione che avviene solo in caso interruzione di corrente. Mossa che potrebbe essere stata adottata per evitare che il volo fosse riconosciuto dai radar.
A cura di B. C.
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I ricercatori australiani hanno scoperto prove di una misteriosa interruzione di corrente durante la prima parte del volo scomparso l'8 marzo con 239 persone a bordo, il MH370 della Malaysia Airlines. Gli accertamenti svolti dalla compagnia Transport Safety Bureau sollevano un grosso interrogativo sulla possibilità che la cabina di pilotaggio dell'aereo sia stata manomessa, forse nel tentativo di evitare l’identificazione da parte dei radar. Nella relazione, gli investigatori hanno potuto appurare che dal Boeing 777 avevano improvvisamente tentato di accedere a un satellite, circa un'ora e mezza della partenza da Kuala Lumpur. Questa richiesta, nota come ‘handshake', è stata probabilmente causata da un guasto di alimentazione a bordo, secondo quanto si legge nel rapporto di 55 pagine. “Una richiesta di log-on nel bel mezzo di un volo non è comune e può verificarsi solo per un paio di motivi" afferma il rapporto. “Questi includono una interruzione di corrente per l'unità satellite aeromobile dati (SDU), un guasto del software, la perdita di sistemi critici che forniscono input allo stesso SDU”. E’ l’esperto di sicurezza dell'aviazione, David Gleave, dalla Loughborough University, ad affermare che la interruzione di corrente potrebbe essere stato causata da qualcuno che nella cabina di pilotaggio ha deciso di bloccare i sistemi di comunicazione dell'aereo per evitare di essere riconosciuti dai radar.

Aereo Malesia scomparso, le operazioni di ricerche si spostano ancora

Lo scorso maggio era stato reso noto che per due mesi l’aereo malese scomparso era stato cercato nella zona sbagliata. I segnali acustici captati tempo fa non provenivano dalle scatole nere del volo della Malaysia Airlines. L’aereo, dunque, si sarebbe inabissato in una diversa zona dell’Oceano indiano. Ora, sulla base delle nuove proiezioni satellitari, l’operazione di ricerca guidata da una equipe australiana si concentrerà ora su una superficie di 60.000 chilometri quadrati più a sud nell’Oceano Indiano. L’obiettivo è risolvere quello che il ministro dei Trasporti dell’Australia, Warren Truss, ha definito “il più grande mistero nella storia dell’aviazione”.

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