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Aereo Malesia scomparso: le ricerche si spostano ancora

Dopo che il mese scorso è stato confermato che le ricerche erano state effettuate per due mesi nel posto sbagliato, ora si scandaglierà a sud dell’Oceano indiano. Nel frattempo il ministro australiano fa sapere che l’aereo MH370 della Malaysia airline sha volato col pilota automatico fino allo schianto,
A cura di B. C.
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Ad oltre 100 giorni dalla misteriosa sparizione del volo Malaysia Airlines MH370, le autorità locali hanno comunicato l'area delle ricerche dell’aereo sarà nuovamente spostata e dopo che il mese scorso è stato annunciato che le ricerche erano state portate avanti per due mesi nella zona sbagliata. Sulla base delle nuove proiezioni satellitari, l'operazione di ricerca guidata da una equipe australiana si concentrerà ora su una superficie di 60.000 chilometri quadrati più a sud nell'Oceano Indiano. Lo ha comunicato il ministro dei Trasporti dell’Australia, Warren Truss. I funzionari hanno anche detto di essere fiduciosi sul fatto che il Boeing 777, che trasportava 239 persone tra passeggeri ed equipaggio, sia stato manovrato nella modalità autopilota già da diverse ore prima della sua sparizione nelle acque desolate e non mappate. “Siamo sicuri che l’aereo abbia volato con il pilota automatico fino all’esaurimento del carburante, lungo la sua rotta nell’oceano Indiano”, ha dichiarato Martin Dolan, commissario dell’ufficio australiano per la sicurezza dei trasporti.

"Il più grande mistero nella storia dell'aviazione”

C’è da dire che la scelta di cambiare area di ricerca era ampiamente attesa: la scorsa settimana Dolan aveva annunciato che gli inquirenti si sarebbero concentrati su una zona a sud di quella scandagliata dal drone sottomarino Bluefin 21, che ha esaminato i fondali dell’oceano per settimane senza trovare traccia dell’aereo scomparso durante un volo da Kuala Lumpur a Pechino l'8 marzo. Truss ha aggiunto che la nuova fase di ricerca potrebbe richiedere più di un anno. Ci vorranno circa tre mesi per mappare il fondo dell'oceano prima che le operazioni ufficiali possano iniziare. Il ministro ha assicurato che l'Australia si dedicherà con dedizione nel risolvere “quello che è il più grande mistero nella storia dell'aviazione”.

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