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Poste Italiane multate dall’Antitrust: 540mila euro per pratiche scorrette

Secondo il Garante, la società pubblica avrebbe violato più articoli del codice del Consumo. In particolare avrebbe pubblicizziato il rendimento lordo dell’1,5% sui Libretti Smart, omettendo di “specificare che è in realtà riconosciuta con importanti limitazioni e condizioni.
A cura di B. C.
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Stangata da oltre mezzo milione di euro nei confronti di Poste Italiane. L'Antitrust ha infatti disposto una sanzione da 540.000 per pratiche commerciali scorrette relativamente al libretto di risparmio postale Libretto Smart, riguardo al quale Poste avrebbe diffuso "messaggi pubblicitari ingannevoli e omissivi relativamente alle caratteristiche e alle limitazioni del prodotto", in grado di "falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio in relazione al suddetto prodotto", si legge nel bollettino dell'Antitrust.

Andando più nello specifico, la multa riguarda la campagna pubblicitaria del libretto che secondo il Garante della Concorrenza e del Mercato non rappresenta “in modo trasparente le reali caratteristiche dell’offerta”. Ad esempio la pubblicità, andata in onda tra gennaio e marzo 2015 “si compone di una sequenza delle seguenti scritte, a caratteri molto evidenti e lette dalla voce narrante, ‘libretto Smart Tasso annuo lordo 1,50%’, ‘zero spese e zero commissioni’, ‘garantito dallo stato italiano'”, rileva l’Authority sottolineando che “nella parte bassa dello schermo scorrono scritte a caratteri molto piccoli, che non risultano leggibili”. L’Antitrust spiega pure che lo spot in questione indicava una remunerazione di tali libretti pari all'1,5% lordo ma i messaggi "omettono di specificare che la remunerazione dell'1,5%, alla quale è data assoluta e quasi esclusiva enfasi, è in realtà riconosciuta con importanti limitazioni e condizioni".

“Le condotte in esame appaiono caratterizzate da un elevato grado di offensività – si legge ancora nel provvedimento – in quanto suscettibili di falsare in misura apprezzabile il comportamento economico dell’ampio numero di consumatori interessati“. E ancora, evidenzia l’Antitrust, “la pratica commerciale deve ritenersi non conforme al livello di diligenza professionale ragionevolmente esigibile nel caso di specie, in considerazione dell’importanza del professionista coinvolto, e dello specifico prodotto, caratterizzato da una rilevante complessità, emesso nell’esercizio di un’attività di interesse economico generale, con la garanzia dello Stato Italiano, collocato presso gli sportelli postali generando nei consumatori un particolare affidamento rispetto alla correttezza dell’operato del professionista”.

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