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Brexit, Osborne: “Usciremo da Ue quando saremo pronti”. Governo esclude altro referendum

Il Cancelliere dello Scacchiere prova a temporeggiare e assicura che attiverà l’articolo 50 del Trattato di Lisbona (quello con cui viene notificata l’intenzione di uno Stato Membro di uscire dall’UE) solo quando ci sarà una visione chiara sui nuovi accordi con gli altri Paesi europei. Nel frattempo Cameron esclude il ritorno alle urne, nonostante il grande successo della petizione.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE ORE 17.15 – Raffica di sospensioni alla Borsa di Milano con diverse azioni ora fermate dalle contrattazioni, mentre l’indice Ftse Mib perde il 4,15. La Borsa di Milano peggiora con l’avvio in discesa di Wall Street, mentre affondano le banche. Tra i titoli Intesa Sanpaolo lascia il 12%, Mps l’11,5%. Mediobanca il 10%, Unipol l’8,3%. Piazza Affari ha già superato il minimo che questa mattina l’aveva portata ai livelli di luglio 2013.

Le Borse europee in rialzo dopo il venerdì nero della Brexit costato a Piazza Affari un calo del 12,48%, il peggior ribasso nella storia del listino italiano. L'indice Ftse Mib guadagna lo 0,12% a 15.721 punti mentre l'All Share lo 0,49% a 17.409 punti. I bancari, devastati dalle vendite nell’ultima seduta, sono in testa: Banca Popolare di Milano guadagna il 2%, Banca Popolare dell'Emilia Romagna il 3,1% e UBI Banca il 2,9%. Bene anche Unicredit (+2%) ed Mps (+1,83%), più cauta invece Intesa (+0,4%). Su UnipolSai (+3%). Bene Eni (+2,11%). Fuori dal paniere principale RCS MediaGroup guadagna il 5,8%.

Partenza in negativo per le altre borse europee, che comunque sono riuscite a limitare le perdite: Londra col Ftse 100 che cedeva lo 0,5% a 6.168 punti. Non bene anche Francoforte, col Dax in perdita dello 0,42% a 9.516,92 punti. A Parigi, il CAC 40 ha avviato le contrattazioni in arretramento dello 0,8% a 4.073 punti. Chi invece apre col segno più è Madrid: +2,5%, anche in scia ai risultati elettorali dopo il rafforzamento del Partito Popolare alle elezioni politiche. In risalita anche i listini orientali, Tokyo chiude con un +2,39%, mentre Shanghai guadagna l'1,45%. Tiene Sidney (+0,47%), chiusura stabile per Seul (+0,08%).

Sul fronte valutario, l'euro scambia a 1,1052 dollari (1,1112 venerdì). Il cambio sterlina/dollaro si attesta a 1,3434 da 1,3732 di venerdì sera. Petrolio in rialzo dello 0,6% a 47,92 dollari al barile a New York.L o yen si mantiene stabile con il dollaro, dopo essersi apprezzato fino al 6,7% venerdì, mentre si svaluta ancora la sterlina. Dopo aver subito un tracollo del 10% nel post-Brexit, toccando in giornata il minimo dal 1985, la valuta britannica perde ancora terreno in avvio sui mercati arretrando a quota 1,3389 dollari da 1,3716 di venerdì sera.

 Osborne: “Usciamo da Ue solo quando saremo pronti"

Nel frattempo  il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne interviene sui risultati del referendum che ha visto la vittoria del ‘Leave’. “Dovremmo avviare il negoziato per l’uscita dall’Ue solo quando avremo un piano. Alcune aziende hanno interrotto le proprie decisioni su investimenti e assunzioni. Il ritardo nel ricorso all’articolo 50 aiuterà”. Le parole di Osborne sono anche un tentativo di rassicurare i mercati. L’obiettivo del titolare delle finanze britanniche è ritardare i colloqui per l’uscita fino a ottobre, cioè fino a quando il successore del dimissionario premier David Cameron avrà definito “una visione chiara di quali nuovi accordi stringeremo con i nostri vicini europei”. Va precisato la Gran Bretagna ha due anni anni di tempo per uscire dall’Europa Unita. Lo spiegano i trattati sul funzionamento dell’Ue, dove all’articolo 50 stabiliscono che lo Stato membro che decide di recedere “notifica tale intenzione al Consiglio europeo”, cioè al conclave dei capi di Stato e di governo. A Bruxelles deve quindi giungere una comunicazione ufficiale, e in tal senso Osborne, che detto chiaramente di non aver alcuna intenzione di voltare le spalle all’Europa o al resto del mondo, sta provando a temporeggiare.

Governo inglese esclude nuovo referendum

La petizione per chiedere un nuovo referendum sulla Brexit ha avuto un incredibile successo in Gran Bretagna: quasi 3 milioni di sottoscrizioni. Ma il governo britannico ha escluso la possibilità che si possa tenere nuovamente alle urne sull'Unione europea. L'annuncio ufficiale sarà fatto dal premier dimissionario David Cameron in un discorso ai Comuni questo pomeriggio. Lo ha fatto sapere il canale televisivo Channel 4. La decisione è stata presa stamane nel primo consiglio dei ministri dopo il voto che ha sancito l'uscita dell'UK dall'Europa Unita.

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