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Zika, in Texas primo caso di contagio dopo rapporto sessuale

Le autorità sanitarie del Texas hanno accertato un caso di contagio da virus Zika. La trasmissione, secondo quanto hanno precisato, è avvenuta per via sessuale.
A cura di Susanna Picone
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Si è registrato nella contea di Dallas, in Texas, il primo caso di contagio accertato del virus Zika trasmesso per via sessuale e non come avviene normalmente dopo la puntura di zanzare infette. “Il paziente è stato infettato dal virus dopo aver avuto contatti sessuali con un individuo malato, tornato da un paese dove Zika è presente”, ha reso noto la contea. Si tratta del secondo caso accertato negli Stati Uniti, il primo contratto sul territorio continentale dopo quello registrato alle Hawaii. Intanto l’Oms ha fatto sapere di considerare l’epidemia del virus Zika una emergenza sanitaria di portata mondiale. “Gli esperti – ha spiegato il direttore generale Margaret Chan – sono stati d'accordo nell'affermare che la relazione causale tra l'infezione da virus Zika in gravidanza e la microcefalia è ‘fortemente sospetta', anche se non è ancora scientificamente provata”. “È necessaria una risposta internazionale coordinata per aumentare i controlli, l'individuazione del virus, delle malformazioni genetiche e delle complicazioni neurologiche – ha spiegato ancora la direttrice dell'Oms – Bisogna intensificare i controlli sulla popolazione e accelerare lo sviluppo di test per diagnosticare la malattia e i vaccini per proteggere la popolazione a rischio”.

Unicef, investire 9 milioni di dollari contro diffusione di Zika – Oggi anche l’Unicef ha lanciato un appello per raccogliere 9 milioni di dollari per programmi destinati a limitare la diffusione di Zika e mitigare il suo impatto sui neonati e le loro famiglie in tutta la regione dell’America Latina e Caraibi. “Sebbene non vi sia ancora una prova conclusiva di una correlazione diretta tra microcefalia e virus Zika, i timori sono sufficienti da giustificare un'azione immediata”, così Heather Papowitz, esperta in crisi sanitarie all'Unicef. “Dobbiamo agire rapidamente per fornire alle donne tutte le informazioni necessarie per proteggere se stesse e i loro bambini, e dobbiamo aiutare le comunità a bloccare la zanzara portatrice del virus”, ha aggiunto.

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