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Yara Gambirasio, spunta una frase che incastrerebbe Bossetti

Le ultime indiscrezioni rivelate dal settimanale Giallo: una frase scritta su google, dal suo computer, potrebbe incastrare Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio.
A cura di Susanna Picone
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Parole che non lascerebbero spazio a equivoci e che non sono sfuggite ai consulenti della Procura, che immediatamente hanno informato il pm Letizia Ruggeri. Sarebbero quelle che Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello in carcere dallo scorso giugno con la pesante accusa di aver ucciso la piccola Yara Gambirasio, avrebbe digitato nel motore di ricerca del suo computer. Una frase che dunque potrebbe peggiorare la posizione di Bossetti. A rivelare queste indiscrezioni è stato il settimanale Giallo, che però ha deciso – considerata probabilmente l’importanza che gli inquirenti hanno attribuito a quelle parole e nel rispetto delle indagini in corso – di non divulgare il testo integrale. Secondo il settimanale “si tratta di parole che fanno chiaro riferimento a Yara e alla sua sessualità”. Bossetti avrebbe cercato su Google alcune parole inerenti caratteristiche fisiche della ragazzina scomparsa nel novembre del 2010. Il settimanale Giallo precisa anche che non si tratta di quelle parole che sono state già nei mesi scorsi individuate nel computer dell’indagato, come ad esempio “tredicenne”, “ragazzine”, “sesso” e altre ancora. Ma sarebbero delle parole che avrebbero avuto a che fare direttamente con la giovane uccisa. Gli inquirenti sarebbero inoltre certi che quella frase sarebbe stata digitata da Massimo Giuseppe Bossetti in persona e non da altri membri della sua famiglia.

Scarcerazione Bossetti, Tribunale deciderà entro il 21 ottobre

Massimo Giuseppe Bossetti, intanto, è ancora in carcere. Martedì scorso per la prima volta dal suo arresto il muratore si è presentato in aula al tribunale del Riesame di Brescia dove si discuteva della sua scarcerazione. Tribunale che prenderà una decisione sull'indagato entro il 21 ottobre. Nel corso dell’udienza, gli avvocati di Bossetti, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, hanno chiesto che venga dichiarata la nullità della relazione del Ris sulla cui base è stato attribuito a Bossetti il Dna di ignoto 1, trovato sul corpo di Yara.

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