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Vatileaks, il maggiordomo Paolo Gabriele condannato a un anno e sei mesi

Si chiude il processo all’ex maggiordomo del Papa, accusato di aver trafugato documenti riservati della Santa Sede finiti poi sui giornali. Gabriele ha detto di aver agito per amore della chiesa e di non sentirsi un ladro. Andrà in galera per 18 mesi.
A cura di Susanna Picone
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Si chiude il processo all’ex maggiordomo del Papa, accusato di aver trafugato documenti riservati della Chiesa finiti poi sui giornali. Gabriele ha detto di aver agito per amore della chiesa e di non sentirsi un ladro. Andrà in galera per 18 mesi.

Si è svolta oggi l’ultima udienza al processo Vatileaks nei confronti di Paolo Gabriele, il maggiordomo di Benedetto XVI imputato per furto aggravato di documenti riservati della Santa Sede. La condanna per lui è a tre anni, poi ridotti a 18 mesi grazie alle attenuanti (dovute all'assenza di precedenti penali, alle risultate del suo stato di servizio antecedente ai fatti in questione, alla sopraggiunta convinzione del suo comportamento erroneo e alla dichiarazione del suo pentimento) e al pagamento delle spese processuali. Così sconterà il suo reato il “corvo” del Vaticano. La richiesta dell’accusa, a termine della requisitoria, era stata a tre anni di reclusione: il Promotore di giustizia Nicola Picardi aveva richiesto questa pena, tenendo conto delle attenuanti generiche (si partiva dalla pena di 4 anni). Una pena alla quale Picardi aveva aggiunto anche la richiesta della “interdizione perpetua e parziale dai pubblici uffici”. Contrario l’avvocato del maggiordomo che aveva invece chiesto che il reato fosse derubricato ad appropriazione indebita. Prima che la corte si ritirasse per decidere è stato lo stesso Paolo Gabriele a esprimere il suo pensiero in aula: l’ex maggiordomo ha risposto alla domanda se si sentisse colpevole o innocente.

La cosa che sento forte dentro di me è la convinzione di aver agito per esclusivo, direi viscerale, amore per la Chiesa di Cristo e per il suo capo visibile. E se lo devo ripetere non mi sento un ladro.

Impassibile alla lettura della sentenza – Era presente oggi, per la prima volta a un processo, un parente di Paolo Gabriele, suo padre Andrea che ha voluto assistere a quest'ultima udienza. Quando vi è stata la lettura della sentenza Paolo Gabriele è rimasto impassibile: l’ex maggiordomo non ha esternato alcun sentimento, quando ha lasciato l’aula del tribunale ha sorriso e salutato i presenti. Il suo è stato un processo-lampo, la prima udienza sabato scorso per un totale di quattro.

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