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Usa: sparano a un poliziotto, torna alta la tensione a Ferguson

Rischia di degenerare nuovamente la situazione a Ferguson, il sobborgo di St. Louis teatro di violenti scontri dopo l’uccisione ad agosto di un ragazzo di colore, Michael Brown, da parte di un agente. Obama: “La discriminazione corrode la nostra società”.
A cura di Susanna Picone
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Di nuovo alta la tensione a Ferguson, il sobborgo di St. Louis in Missouri teatro di violenti scontri tra la comunità afroamericana e la polizia in seguito all’uccisione di un ragazzo di colore di 18 anni, Michael Brown. Uno sconosciuto ha ferito con un colpo di pistola un poliziotto. L’incidente è avvenuto mentre l’agente stava effettuando un controllo al Ferguson Community Center: il poliziotto è rimasto ferito a un braccio ma non sarebbe in pericolo di vita. Stando a una prima ricostruzione, la sparatoria non sarebbe comunque legata alle proteste pacifiche che ancora agitano la comunità di Ferguson (intorno a mezzanotte circa 100 persone si sono radunate gridando “No giustizia; nessuna pace”, riferendosi al fatto che il poliziotto che ha ucciso Brown non è ancora stato incriminato). A sottolineare il fatto che non ci sarebbe alcun legame con l’episodio dell’agente ferito è stato il capo della polizia della Contea di St. Louis: “Non vi è alcuna ragione di credere in un collegamento tra le due cose”. Giovedì scorso la tensione era salita di nuovo alle stelle quando il capo della polizia di Ferguson, un afroamericano, aveva chiesto pubblicamente scusa per quanto accaduto lo scorso agosto a Michael Brown, rifiutando però di dimettersi.

Obama contro le discriminazioni razziali

Intanto il presidente Barack Obama, che quando è stato ucciso Brown ordinò di aprire un’inchiesta per verificare l’operato della polizia, è tornato a denunciare con forza le discriminazioni razziali che affliggono la società. “Troppi giovani di colore si sentono presi di mira dalla polizia, colpevoli di camminare solo perché sono neri, o di guidare solo perché sono neri”, così Obama intervenendo davanti al Congressional Black Caucus, composto da deputati afroamericani. Secondo Obama “troppi giovani di colore si sentono giudicati in base a stereotipi che alimentano la paura”. “Questa non è la società che vogliamo – ha detto il presidente – non è la società che i nostri figli meritano”. In sala c’erano anche i genitori di Michael Brown.

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