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USA, Gentiloni va alla Casa Bianca. Trump: “Italia è un alleato chiave per noi”

Bilaterale tra il presidente degli Stati Uniti e il premier italiano. “Siamo grati per il ruolo che l’Italia sta svolgendo nella stabilizzazione della Libia e per limitare gli spazi vitali dell’Isis nel Mediterraneo”. Gentiloni: “Porteremo al 2% del Pil gli investimenti nella difesa, ma progressivamente”.
A cura di Biagio Chiariello
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Dalla guerra in Siria alla lotta al terrorismo, dall’economia al problema dei migranti e dei traffici internazionale, passando anche per Brexit e gli investimenti nella difesa. Questi i temi al centro del primo incontro alla Casa Bianca tra Paolo Gentiloni e Donald Trump. I due leader si sono salutati con una stretta di mano, prima di accomodarsi sui divani di fronte a fotografi e giornalisti per le foto di rito.

"Voglio esprimere la mia vicinanza al popolo e al governo francese a tre giorni dalle elezioni, per quanto successo a Parigi" ha detto da Washington il premier Gentiloni, commentando la notizia della sparatoria contro i poliziotti nella capitale francese.

Lotta al terrorismo e Siria

E così, il tema della lotta comune al terrorismo è diventato il focus dell'incontro. A partire dalla Libia, dove Gentiloni ha definito "fondamentale" l'impegno "anche politico" degli Usa per dare stabilità al Paese in Guerra ed evitare che "si divida" anche per l'influsso delle diverse fazioni in gioco. "L'Italia non è impegnata direttamente in operazioni militari in Siria e non è nei nostri programmi cambiare questo atteggiamento" ha aggiunto il presidente del Consiglio, parlando dello scenario nel Paese del Medioriente. Per Gentiloni "l'Italia contribuisce alla pace e alla stabilità nel Mediterraneo e in Siria" dove "più che mai è necessaria una soluzione negoziale", ha detto il premier, ricordando come il nostro Paese ha definito "giusta la scelta degli Usa di reagire all'uso di armi chimiche". Da parte sua Trump ha ribadito come l’Italia sia "un partner chiave nella lotta al terrorismo" e per "la stabilizzazione della Libia e per limitare gli spazi vitali dell'Isis nel Mediterraneo". E in tal senso: “Può essere l'anno della sconfitta del Daesh", ha detto Gentiloni, secondo cui "Assad non può essere l'uomo del futuro". E in questa chiave al tavolo “deve esserci la Russia”, ha sottolineat nello studio Ovale.

Portare al 2% gli investimenti per le spese militari

Il presidente americano vorrebbe portare al 2% del PIL, come previsto dalla Nato, le spese per la difesa, ma Gentiloni ha sottolineato che ciò avverrà solo progressivamente: "L'impegno è stato preso", ha detto il premier. Nell'ultimo decennio, ha spiegato, i nostri investimenti “sono cresciuti dall'1,2 all'1,4%, con una spesa di 23,4 miliardi di euro nel 2014”. Trump ha poi elogiato il nostro Paese anche in merito ai rapporti commerciali: "l'Italia è un partner commerciale importante, l'obiettivo è ora di creare rapporti improntati alla reciprocità”.

Brexit e Europa

Gentiloni si è poi detto fiducioso sul futuro della Ue. Anche Trump, in passato esultante per la Brexit e per le spinte disgregatrici del Vecchio Continente, ha cambiato idea: "Un'Europa forte è importante per gli Usa".

Migranti

Il numero uno della Casa Bianca ha aggiunto che “insieme all’Italia affrontiamo la sfida pressante delle migrazioni e dei traffici internazionali. Confini forti sono una componente vitale della sicurezza, e l’approccio responsabile alla questione dei migranti deve essere il ritorno ai Paesi di origine”. Quindi ha concluso di non vedere l’ora di essere in Sicilia per il G7: Sono veramente ansioso di vedere la Sicilia" dove "potremo incrementare" collaborazioni non solo "sulla sicurezza" ma anche "sulla scienza, il commercio, la sanità, la tecnologia. E i nostri Paesi possono dare un contributo fondamentale". "Il G7 è occasione di mostrare unità dei leader delle principali economie libere del pianeta perché ce n'è molto bisogno", ha quindi sottolineato Gentiloni.

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