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Uccise la fidanzata e vagò in auto col cadavere, il pm chiede 30 anni di carcere

Chiesti 30 anni per Francesco Mazzega, il 36enne friulano che la notte del 31 luglio 2017 uccise la fidanzata Nadia Orlando e vagò per tutta la notte in auto, con il cadavere accanto. L’accusa è quella di omicidio aggravato dai futili motivi.
A cura di Angela Marino
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"Non ricordo" dice ai giudici, sembra confuso, evita lo sguardo dei genitori di Nadia, ma chiede scusa per averle tolto la vita senza. Così Francesco Mazzega all'udienza del processo per l'omicidio della fidanzata Nadia Orlando. Il 36enne friulano ha preso la parola in aula durante il procediemento con rito abbreviato per rendere spontanee dichiarazioni, dopo la conclusione della requisitoria con cui il pubblico ministero, Letizia Puppa ha chiesto per lui la condanna a 30 anni di reclusione. Mazzega si consegnò alla polizia la mattina del 1 agosto 2017, dopo aver ucciso la 27enne Nadia e aver vagato tutta la notte in auto con il suo cadavere seduto a fianco. I due stavano insieme da quando si erano conosciuti sul posto di lavoro, una multinazionale del settore biomedicale di San Daniele (Udine).

‘L'ho strangolata, aveva un altro' disse agli investigatori per giustificare l'aggressione omicida la cui dinamica descritta nella confessione verrà poi smentita dagli esiti dell'autopsia. Nadia, infatti, come emerse durante l'esame, non è morta per strangolamento, ma per soffocamento. La notizia del delitto suscitò orrore e indignazione, tanto che la scarcerazione del 36enne per la misura domiciliare con il braccialetto, poco dopo, scatenò una accesissima protesta. Mai chiarito il movente del delitto, dal momento che non risultano dalle indagini altre relazioni della giovane. L'assenza di un movente ha aggiunto all'accusa contro Mazzega, l'aggravante dei ‘futili motivi'.

"Sostanzialmente ha detto che non si ricorda bene quello che è accaduto quella sera e ha chiesto scusa. Dichiarazioni molto brevi che non ci soddisfano", ha detto oggi, l'avvocato Fabio Gasparini, legale della parte offesa. I genitori e il fratello di Nadia Orlando si sono infatti costituiti parte civile contro. "Se fosse stato un uomo avrebbe detto la verità". Cosi invece il fratello minore di Nadia Orlando, Paolo, maggiorenne da poco tempo, ha definito Francesco Mazzega al termine dell'udienza. Il ragazzo era in aula insieme con i genitori, al papà Andrea e alla mamma Antonella. L'udienza è stata aggiornata all'11 luglio.

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