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Turchia, attacco suicida a un matrimonio. Il kamikaze aveva tra i 12 e i 14 anni

Una fortissima esplosione ha devastato la sala ricevimenti in cui erano in corso i festeggiamenti di matrimonio di una coppia. Le autorità turche sostengono si tratti di un attacco kamikaze a firma Daesh.
A cura di Charlotte Matteini
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Sembra ormai inarrestabile l'escalation di violenza in Turchia. Nella serata di ieri una forte esplosione ha devastato la sala cerimonie in cui si stava svolgendo un matrimonio, a Gaziantep, vicino al confine siriano. Tragico il bilancio delle vittime: dagli iniziali 30 morti e 94 feriti, nel giro di poche ore si è passati a contare almeno 50 vittime.

Stando ai primi riscontri investigativi, l'attacco sarebbe stato organizzato da un attentato suicida: sul luogo della strage sono stati ritrovati infatti i resti di una cintura esplosiva. Anzi, per la precisione, di un gilet esplosivo indossato, come ha fatto sapere il presidente Erdogan, da un kamikaze di età compresa tra i 12 e i 14 anni. Secondo il deputato del distretto, Samil Tayyar, l'attentato porterebbe l'inequivocabile firma dell'Isis, ferma convinzione supportata anche dal presidente turco Erdogan: "I terroristi che non possono sopraffare la Turchia e cercare di provocare il popolo puntando sulla sensibilità etnica e settaria, non prevarranno. Non c'è differenza tra il Pkk, l'organizzazione terroristica di Gulen e l'attacco terroristico potenzialmente dell'Is a Gaziantep".

La festa di matrimonio finita in tragedia era stata organizzata in onore di un membro del partito filocurdo Hdp, hanno fatto sapere tramite una nota stampa i dirigenti del movimento. Tra le vittime non figurerebbero gli sposi, anche se il novello marito sarebbe invece tra i feriti.

Sui social network, subito dopo l'attacco, hanno cominciato a circolare le prime immagini, che mostravano le condizioni dei bambini e delle donne ferite, coperti di sangue e scioccati, la sala devastata dall'esplosione, irriconoscibile e con il pavimento coperto dai corpi delle vittime. L'esplosione sarebbe stata devastante e un cronista locale ha dichiarato di averla sentita sin dall'altra parte della città. Attualmente, come sempre accade in caso di attentati in Turchia, i social network risultano bloccati e molte immagini rimosse.

Il deputato dell'Akp e ministro per la giustizia e lo sviluppo, Mehmet Simsek, in conferenza stampa ha dichiarato: "Un attacco barbarico. Tutti i gruppi terroristici, il Pkk, l'Is e il movimento di Gulem, stanno prendendo di mira la Turchia, ma con la volontà di Dio, li sconfiggeremo". Non è la prima volta che la Turchia meridionale viene scossa dagli attentati di separatisti curdi e Stato Islamico: a fine giugno 3 kamikaze si sono fatti saltare in aria all'aeroporto di Istanbul, uccidendo 44 persone, mentre a Marzo ad Ankara un altro attentato rivendicato invece dai curdi ha provocato la morte di 40 persone, ma è soprattutto dal giorno del fallito colpo di Stato, il 15 luglio scorso, che numerosi attentati hanno ricominciato a scuotere il territorio turco, con autobombe ed esplosioni in ogni luogo del Paese.

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