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Torture sui prigionieri: i soldati di Assad costringono a cantare “Dio, Siria, Bashar” [VIDEO]

Calci, schiaffi, spinte: questo il trattamento che i soldati siriani riservano a dei prigionieri – probabilmente manifestanti – caricati su un autobus. Intanto proseguono gli scontri con nuove vittime.
A cura di Danilo Massa
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"Dio, Siria, Bashar e basta": questo il coro che si leva da un autobus. Eppure non si tratta di sostenitori di Assad (Bashar  è appunto il nome del presidente siriano), ma di un pullman di prigionieri nel quale i militari, con calci e percosse in generale, costringono i passeggeri a pronunciare la "trinità".

Purtroppo non è la prima volta che un mezzo di trasporto si traduce in un luogo di tortura. Nel primo mese della ribellione libica, infatti, arrivò proprio da Youtube il video che ritraeva i soldati di Gheddafi intenti a malmenare prigionieri e a costringerli all'automortificazione.

Intanto proseguono gli scontri. Un attivista contrario ad Assad, Abdallah Aba Zaid, ha infatti riportato la notizia di nuovi scontri a Deraa, dove 4 manifestanti avrebbero perso la vita.

Prosegue anche la via diplomatica. Dopo le pressioni da parte di Stati Uniti ed Europa, arriva domani una delegazioni Onu chiamata a verificare il comportamento del governo siriano, dall'inizio delle proteste, ad oggi. Si stima che la repressione di Assad sia costata la vita ad almeno 1700 persone. 5 mesi di proteste la cui repressione ha portato l'esercito, secondo investigatori dell'Onu, a macchiarsi di crimini contro l'umanità.

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