Tel Aviv, sparatoria in un pub: due morti, 8 feriti. Si teme matrice terroristica
Il 2016 in Israele è cominciato davvero nel peggiore dei modi. Un attacco nella via centrale Dizengoff di Tel Aviv, vicino ad un locale gay, ha visto la morte di due persone e il ferimento di altre otto, di cui alcuni anche in gravi condizioni, riferisce Ynet News. L’aggressore, forse arrivato in motocicletta nel locale nel centro della città, ha usato armi automatiche, probabilmente kalashnikov, come ha indicato il sindaco Ron Hulday. L’uomo è poi fuggito, ed ora le forze speciali e gli uomini dello Shin Bet (l’agenzia di intelligence per gli affari interni) sono sulle sue tracce. Un sospetto, che si aggirava lungo la vicina Gordon Street, sarebbe già stato fermato, stando a quanto riportato dal Times of Israel.
Ancora non è chiaro se si tratti di un attentato terroristico o se l’attacco abbia un’altra matrice. C’è da dire che da quando l’ondata di violenza rinominata “intifada dei coltelli“ è iniziata lo scorso ottobre, si sono contati già 135 palestinesi morti e almeno 20 vittime israeliane. Proprio in occasione del Capodanno, le autorità militari israeliane avevano deciso di riconsegnare alle famiglie i corpi di 23 palestinesi uccisi nelle ultime settimane, dopo aver lanciato attacchi contro gli ebrei: a Hebron, in Cisgiordania, sono previsti in giornata 17 funerali. Sembra che un un primo momento i dirigenti israeliani avesse pensato di trattenere i corpi come deterrente contro nuovi attentati. In seguito, sostiene la radio militare, si è però deciso di rilasciare i cadaveri, dal momento che proprio la loro mancata restituzione potrebbe innescare nuove violenze da parte degli arabi.
