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Tasse universitarie illegittime: come chiedere il rimborso

Tasse universitarie più elevate, rispetto ai limiti di legge. Gli studenti degli atenei coinvolti, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, posso richiedere i rimborsi per gli anni accademici che vanno dal 2007 al 2013.
A cura di Annalisa Cangemi
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Tasse di gran lunga superiori ai limiti indicati dalla legge: per anni gli studenti hanno pagato alle università somme più alte rispetto al dovuto. Una sentenza del Consiglio di Stato aveva dichiarato l'illegittimità delle tasse imposte dall'Università di Pavia.

Dice la sentenza: "Il Consiglio di Stato, annullando – con Sent. n. 1834 del 2016 IV Sez. – le delibere di approvazione del bilancio di previsione dell’Università di Pavia per gli anni 2010, 2011 e 2012 ha, di fatto, sancito l’illegittimità dell’ammontare delle tasse previste, e pretese, dagli studenti iscritti fino all’a.a. 2012/2013. Tale pronuncia ha finalmente posto l’accento su una condotta illegittima perpetrata da decine di università italiane colpevoli di pretendere dai propri studenti, a titolo di tasse, più di quanto previsto per legge. Il DPR n. 306 del 25/07/1997, recante la “Disciplina in materia di contributi universitari”, infatti, stabilisce che l’ammontare complessivo delle tasse pretese dagli iscritti, da ogni ateneo italiano, non può (mai!) eccedere il 20% dell’importo del finanziamento ordinario annuale ricevuto dallo Stato (quota a carico del bilancio statale delle spese per il finanziamento e le attività istituzionali delle università ai sensi della L. 537/1993). Sebbene, ad oggi, la giustizia amministrativa abbia condannato solo l’Università di Pavia si apprende dai media che nell’occhio del ciclone ci sarebbero anche altri atenei e molti altri ancora potrebbero finirci a seguito dei doverosi accertamenti".

Secondo i giudici un ateneo non può ricevere una quantità di tasse da parte dei suoi studenti che sia superiore al 20% del totale che riceve dallo Stato attraverso il Fondo di finanziamento ordinario.

Come chiedere i rimborsi

È possibile che uno studente richieda un rimborso che potrebbe andare da 1000 fino a 5mila euro. Tramite uno studio legale, si può presentare un'istanza, con diffida, per recuperare le somme date in eccesso. Eventualmente seguirà poi un ricorso. Basta allegare una copia dei bollettini, che dimostrino il regolare pagamento delle tasse universitarie. Oppure lo studente potrà provare di aver frequentato l'università, allegando il numero di matricola, il tesserino universitario, o un certificato di laurea, che provi la frequenza del periodo compreso tra gli anni accademici 2007/2008 e 2012/2013.

Quali sono gli atenei coinvolti

Gli studenti che hanno frequentato uno dei 36 atenei coinvolti nel periodo che va dal 2007 al 2013 hanno diritto a un rimborso per i soldi versati ingiustamente: tra le università che hanno richiesto più soldi ai propri allievi troviamo l'ateneo bolognese, che ha preteso un surplus annuale con una media del 29% di tassazione sopra soglia. Per consultare la lista completa degli atenei si può consultare il sito dello Studio Legale La Motta Monti. Nella lista ci sono anche l'ateneo di Bergamo, l'Università di Roma Tre, quella di Catania, l'Università "Ca Foscari" di Venezia, il Politecnico di Torino, l'Università degli Studi di Milano Bicocca, l'Università degli studi di Padova.

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