Svolta nel caso di Natalina Papandrea: si indaga per sequestro di persona

A un anno dalla scomparsa della giovane mamma di Roccella Jonica, le indagini seguono finalmente la pista del sequestro di persona. Natalina Papandrea, svanita nel nulla all'alba del 17 novembre 2017, non si è allontanata volontariamente, qualcuno le ha fatto del male. È la pista che in questi giorni ha portato la Procura di Locri, diretta dal giudice  procuratore Luigi D'Alessio, ad acquisire il computer e il cellulare di Natalina. Nel mirino una telefonata misteriosa ricevuta dalla donna poche ore prima di sparire. L'ipotesi è che qualcuno il giorno della scomparsa qualcuno le avesse dato appuntamento.

Natalina, madre single di una bimba di sette anni attorno alla quale ruotava tutta la sua vita, ha fatto perdere le sue tracce durante l'abituale passeggiata all'alba. Mattiniera, ogni giorno era solita uscire alle cinque per passeggiare in riva al mare per poi tornare a casa a preparare la piccola per la scuola. Non il 19 novembre, giorno in cui la donna scompare e in cui, forse, quella passeggiata non fu solitaria come negli altri giorni. Impossibile ipotizzare se in quell'occasione un litigio scoppiato all'improvviso possa aver portato a un gesto di violenza o se vi fosse un'intenzione premeditata. I dati rilevabili dal cellulare e dal computer, scatola nera della vita quotidiana di ognuno, aiuteranno forse a scoprire con chi era in contatto e se qualcuno la stava infastidendo. Dopo due anni di dolore, forse la famiglia della povera Natalina è vicina alla verità.