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L’abito d’archivio di Matilda De Angelis che nasconde il desiderio di scoprire i vestiti del passato

L’attrice ha sfilato alla Festa del Cinema di Roma con un abito d’archivio. Ma cosa sono gli abiti d’archivio e perché ultimamente sempre più star indossano vestiti che non provengono dalle nuove collezioni delle Maison di Moda?
A cura di Marco Casola
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Ieri sera sul red carpet della premiere del film Dracula, andata in scena durante la 20esima edizione della Festa del Cinema di Roma, Matilda De Angelis ha sfilato con un elegante abito in tulle nero firmato Fendi. Non tutti forse sanno che il lungo vestito da sera non fa parte dell'ultima collezione della Maison romana ma è una creazione d'archivio che proviene dalla collezione Couture dell'autunno 2019.

I look couture di Matilda De Angelis alla Festa del Cinema di Roma

Nonostante faccia parte di una collection di diversi anni fa il modello segue tutti gli attuali trend: dal vedo non vedo, all'utilizzo del pizzo, fino ai ricami cuciti per creare una trama che somiglia a una enorme ragnatela. Dettaglio quest'ultimo che aggiunge un tocco dark, scelto probabilmente dall'attrice per citare le atmosfere del nuovo film di Luc Besson presentato a Roma. Una cascata di perline tono su tono aggiungono poi  un tocco lucente, perfetto per il red carpet. L'attrice completa il look con orecchini pendenti e anelli in oro bianco e diamanti, della linea Bird on a Rock di Tiffany&Co., realizzati con inserti che ricordano le piume di un uccello.

Matilda De Angelis con look couture d’archvio di Fendi alla Festa del Cinema Di Roma
Matilda De Angelis con look couture d’archvio di Fendi alla Festa del Cinema Di Roma

De Angelis punta dunque su un modello d'archivio e non su una creazione nuova per il suo red carpet, entra così di diritto nello stuolo di star amanti del vintage. Sono ormai tantissime le celebrities che per motivi differenti scelgono di indossare in occasioni pubbliche abiti che vengono dagli archivi di grandi Maison o addirittura che sono già stati sfoggiati da altre star. Sembra ormai finita l'epoca in cui si indossavano vestiti di collezioni che non sono ancora arrivate sul mercato o di creazioni esclusive realizzate appositamente per l'occasione. Il trend del vintage sul red carpet proviene senza dubbio dal successo che negli ultimi anni sta avendo il second hand e dal bisogno di proporre un look che sia "riciclato" e che combatta dunque gli sprechi.

La riscoperta dell'archivio nell'epoca in cui tutto è già stato fatto

Il recupero di abiti del passato non deriva solo da desiderio delle star di lanciare un messaggio green ma nasce anche dal bisogno delle nuove generazioni di riscoprire l'arte di grandi designer del passato. In un'epoca in cui tutto è già stato fatto e tutto è già stato visto, lo sguardo torna indietro e va a scavare negli archivio per stanare tesori nascosti, come l'abito Couture di Matilda De Angelis. Non è la prima volta che Fendi propone alle celeb che veste abiti di collezioni precedenti: anche l’attrice americana Shailene Woodley, durante gli ultimi Sustainable Fashion Awards 2025, organizzati dalla CNMI a Milano durante la fashion week, aveva indossato un look  proveniente dalla collezione Fendi Couture dell'autunno 2019.

Shailene Woodley con abito Fendi Couture d’archivio ai Sustainable Fashion Awards 2025
Shailene Woodley con abito Fendi Couture d’archivio ai Sustainable Fashion Awards 2025

Le star di Hollywood non sono nuove al vintage trend, tutti ricordiamo Julia Roberts agli Oscar nel 2001 nel suo abito d'archivio, passato ormai alla storia e firmato Valentino. Negli ultimi anni a far crescere la mania per i modelli retrò sono state celeb come Zendaya, che ai Fashion Awards del 2024 è salita sul palco indossando un abito della collezione Couture del 2001 di Bob Mackie. Abito che a sua volta cita le forme dell'iconico vestito a sirena, con top a reggiseno e incroci sul ventre, reso celebre da Cher all'inizio degli anni '70.

Julia Roberts in vintage Valentino agli Oscar 2001
Julia Roberts in vintage Valentino agli Oscar 2001
Zendaya con un abito di Bob Mackie del 2001 ispirato a quello indossato da Cher negli anni ’70
Zendaya con un abito di Bob Mackie del 2001 ispirato a quello indossato da Cher negli anni ’70

Anche le Kardashian hanno fatto la loro parte per rendere mainstream gli abiti vintage. Kim Kardashian e il suo team di stylist già da tempo hanno capito che negli archivi delle grandi Maison ci sono dei veri e propri tesori nascosti, che aspettano solo di essere scoperti e riportati alla luce. Vere e proprie meraviglia da poter indossare come fossero opere d'arte del passato, da poter re-interpretare in chiave moderna. Pochi giorni fa Kim Kardashian, per il lancio della nuova serie All's Fair di cui è protagonista, ha scelto un abito vintage di Dior, risalente all'era Galliano. Si tratta di un vestito a sirena decostruito che, pur facendo parte di una collezione disegnata più di 25 anni fa, appare quanto mai contemporaneo.

Kim Kardashian in vintage Dior by Galliano
Kim Kardashian in vintage Dior by Galliano

Ancor prima Kardashian era apparsa con una creazione del 1998 di Mugler, altro designer molto amato da Kim, di cui spesso indossa gli abiti vintage. Kylie Jenner ha seguito le orme vintage della sorella Kim quando ai Golden Globes del 2024 è apparsa al fianco del compagno Timothée Chalamet con indosso un abito vintage di Atelier Versace, lo stesso in maglia metallica argentata che aveva reso celebre Elizabeth Hurley alla fine degli anni '90, quelli d'oro della Maison della Medusa.

L’abito vintage Atelier Versace di Kylie Jenner
L’abito vintage Atelier Versace di Kylie Jenner
Elizabeth Hurley nel 1999 in Atelier Versace
Elizabeth Hurley nel 1999 in Atelier Versace

Abiti d'archivio ed esigenze "di copione"

C'è infine chi riscopre gli abiti d'archivio per esigenze che potremmo definire "di copione". Pensiamo all'attrice Jodie Turner-Smith, che durante il press tour di lancio del nuovo film della saga Tron ha indossato un abito robot di Schiaparelli di alcune stagioni precedenti. Il modello era coperto da circuiti, microchip e altri componenti di recupero presi da vecchi computer e mescolati con paillettes su un mini dress couture scultoreo, disegnata da Daniel Roseberry per la Maison.

Jodie Turner Smith con l’abito robot di Schiaparelli
Jodie Turner Smith con l’abito robot di Schiaparelli

E' chiaro che in questo caso l'abito è stato scelto per richiamare il mood del film. Inoltre va detto che il vestito robot di Schiaparelli fa parte di una collezione di un paio d'anni fa, dunque non può essere definito "d'archivio". In ogni caso questo esempio contribuisce ad alimentare la tesi secondo cui sembra essere finita l'epoca degli abiti nuovi a tutti i costi.

Naomi Campbell con un abito d’archivio Givenchy Couture by Alexander McQueen
Naomi Campbell con un abito d’archivio Givenchy Couture by Alexander McQueen

Lo stesso vale per Naomi Campbell che, ai British Museum Ball 2025 (il Met Gala inglese per intenderci) ha reso omaggio all'Inghilterra sfoggiando un abito iconico, ovvero il lungo vestito asimmetrico con decori patchwork in pizzo, su cui sono impressi i colori e le forme della bandiera britannica, una creazione Couture disegnata da Alexander McQueen, negli anni in cui era Direttore Creativo di Givenchy e che risale all'autunno del 2000.

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